Scopri come funziona l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) nei casi di malasanità e perché è fondamentale per ottenere il risarcimento per errore medico. Ti spieghiamo quando e perché richiederlo.
Introduzione
Quando si subisce un errore medico, l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) per malasanità è uno strumento fondamentale per ottenere giustizia. Non basta avere la sensazione di aver subito un danno, bisogna dimostrare in modo chiaro che l’errore c’è stato e che ha causato una lesione oppure un peggioramento della salute.
Per aiutare i pazienti a dimostrare la responsabilità sanitaria in modo rapido ed imparziale, la legge italiana prevede l’Accertamento Tecnico Preventivo per malasanità.
L’ATP è una procedura veloce che permette di accertare l’errore medico e quantificare i danni prima di iniziare una causa civile vera e propria, aumentando così la possibilità di ottenere un risarcimento per errore medico.
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice e chiaro cos’è l’Accertamento Tecnico Preventivo nei casi di malasanità e come funziona, passo dopo passo. Quando conviene richiederlo e perché può essere decisivo per ottenere un risarcimento.
Indice
1. Cos’è l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) nei casi di malasanità
2. Come funziona la procedura ATP nei casi di malasanità: fasi e tempistiche
3. Quando conviene richiedere un ATP nei casi di malasanità
4. Perché l’ATP è fondamentale per ottenere un risarcimento
1. Cos’è l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) nei casi di malasanità
L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) è una procedura giudiziaria fondamentale per chi ha subito un errore medico e vuole ottenere un risarcimento per danni da malasanità.
Serve ad accertare, in modo rapido e imparziale, se c’è stata una responsabilità sanitaria e se il paziente ha diritto ad essere risarcito per i danni subiti.
In concreto, durante l’ATP:
- Il giudice nomina un medico legale imparziale (Consulente Tecnico d’Ufficio, detto CTU), scelto tra professionisti iscritti all’albo.
- Il CTU esamina tutta la documentazione sanitaria (cartella clinica, referti operatori, consenso informato) e visita personalmente il paziente per valutare le sue condizioni attuali.
- Alla fine redige una relazione tecnica dettagliata in cui stabilisce:
- Se l’operato dei medici ha rispettato le buone pratiche cliniche. Esamina la documentazione sanitaria e confronta l’operato dei professionisti con le linee guida ufficiali e i protocolli raccomandati. Se emergono violazioni di queste regole, il CTU può concludere che vi è stata colpa medica.
- Se il danno subito dal paziente è stato causato da un errore evitabile. Non tutti gli eventi avversi, infatti, derivano da un errore: il CTU deve accertare che, se i medici avessero seguito correttamente le buone pratiche, il danno non si sarebbe verificato. Solo in presenza di questa prova si può parlare di responsabilità medica.
- Qual è il grado di invalidità permanente e quantifica il danno biologico subito dal paziente. Stabilisce il grado di invalidità, tenendo conto dell’impatto sulla vita quotidiana, sulla salute fisica e psicologica, e sull’attività lavorativa. Questa valutazione è indispensabile per determinare il valore economico del risarcimento spettante.
Questa relazione è fondamentale perché rappresenta una prova tecnica che può essere usata dal paziente per ottenere il risarcimento, anche senza dover affrontare un lungo processo ordinario.
L’ATP è diventato obbligatorio nei casi di responsabilità medica grazie alla Legge Gelli-Bianco (Legge 24/2017). Questa normativa ha reso l’Accertamento Tecnico Preventivo il primo passo necessario prima di iniziare una causa civile contro il medico o la struttura sanitaria.
Pertanto, l’ATP è uno strumento che permette di dimostrare l’errore medico e di avvicinarsi al risarcimento senza dover affrontare una causa lunga e complessa.
2. Come funziona la procedura ATP nei casi di malasanità: fasi e tempistiche
L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) nei casi di responsabilità medica si sviluppa attraverso alcune fasi ben precise. Vediamole nel dettaglio, qui di seguito.
a) La presentazione della richiesta di ATP
Il primo passo è la presentazione di una domanda formale al Tribunale competente. A farlo è il paziente che ritiene di aver subito un errore medico tramite il suo avvocato specializzato in malasanità.
La richiesta deve contenere:
- Una descrizione dettagliata dei fatti: qual è stato l’errore chirurgico o sanitario sospettato.
- L’indicazione dei medici o della struttura sanitaria ritenuti responsabili.
È fondamentale che la domanda sia chiara, ben argomentata e supportata dalla documentazione clinica, perché il giudice la valuterà prima di autorizzare l’istruttoria tecnica.
Se vuoi scoprire quali documenti servono per avviare un ATP, leggi anche la nostra guida.
b) La nomina del CTU
Una volta accolta la domanda, il giudice incarica un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU): un medico legale indipendente ed imparziale.
Il CTU può avvalersi della collaborazione di specialisti (cardiologi, ortopedici, anestesisti, ginecologi, neonatologi a seconda del tipo di intervento o della branca medica coinvolta) per una valutazione più approfondita.
Il loro compito sarà analizzare nel dettaglio il caso clinico e rispondere ai quesiti posti dal giudice.
La nomina del CTU è un momento decisivo: da qui in avanti, sarà la consulenza tecnica a tracciare le basi per dimostrare la responsabilità o l’assenza di colpa.
c) La fase della consulenza tecnica
Durante la consulenza tecnica:
- Il CTU analizza attentamente tutta la documentazione sanitaria: cartelle cliniche, referti operatori, consenso informato, esami diagnostici.
- Visita personalmente il paziente: valuta le sue condizioni attuali e l’eventuale danno biologico riportato.
- Confronta il comportamento dei sanitari con le linee guida scientifiche e le buone pratiche mediche riconosciute a livello nazionale e internazionale.
Questa fase dell’Accertamento Tecnico Preventivo è fondamentale per chiarire alcuni aspetti decisivi. Prima di tutto, serve a stabilire se il medico ha agito rispettando le regole dell’arte medica, seguendo cioè le linee guida e i protocolli corretti.
Inoltre, il CTU deve verificare se il danno subito dal paziente sia stato causato da un errore chirurgico evitabile o da un errore medico postoperatorio, e non da una complicanza inevitabile.
Infine, il consulente deve accertare l’esistenza di un nesso causale diretto tra l’errore e il danno: in altre parole, deve dimostrare che senza quell’errore il paziente non avrebbe riportato le conseguenze che lamenta.
Durante il procedimento, le parti possono anche nominare i propri consulenti tecnici (CTP) per supportare le loro tesi con osservazioni specialistiche ad integrazione del lavoro del CTU.
d) La conclusione dell’ATP: la relazione del CTU
Alla fine delle operazioni peritali, il CTU deposita la relazione finale al giudice. Questa relazione contiene:
- La risposta ai quesiti principali posti dal giudice.
- L’accertamento del nesso causale tra errore e danno.
- La quantificazione del danno biologico subito dal paziente (in percentuale).
Sulla base della relazione tecnica le parti possono trovare un accordo: la struttura sanitaria o l’assicurazione del medico possono offrire un risarcimento diretto al paziente.
Se non si raggiunge un accordo, il paziente può comunque avviare una causa civile, utilizzando la perizia dell’ATP come prova fondamentale in giudizio. L’ATP quindi è una procedura che permette di accertare in tempi brevi se si ha diritto a un risarcimento per malasanità, riducendo i tempi e i costi rispetto a un giudizio civile tradizionale.
3. Quando conviene richiedere un ATP nei casi di malasanità
L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) è lo strumento ideale per chi sospetta di essere stato vittima di errore nella diagnosi o di errore chirurgico evitabile. Ma quando, esattamente, conviene davvero richiederlo?
In generale, l’ATP è consigliato in tutte le situazioni in cui si presume una responsabilità sanitaria, ad esempio:
- Dopo un intervento chirurgico in cui si sospettano errori tecnici o complicanze non gestite correttamente.
- Quando si verifica una diagnosi errata o tardiva che ha peggiorato lo stato di salute del paziente.
- Nei casi di infezioni post-operatorie non riconosciute o non trattate tempestivamente.
- Se si sospetta una violazione del consenso informato, ovvero quando il paziente non è stato adeguatamente informato sui rischi e sulle alternative di cura.
In tutti questi casi, richiedere subito un ATP presenta vantaggi concreti.
Prima di tutto, permette di verificare rapidamente ed in modo tecnico se esiste davvero una responsabilità medica. Non tutte le complicanze, infatti, dipendono da errori: grazie all’ATP, un medico legale indipendente potrà chiarire se ci sono profili di colpa oppure no.
Inoltre, l’ATP consente di raccogliere prove solide (come referti, cartelle cliniche, esiti delle visite mediche) in una fase iniziale, evitando che il tempo le deteriori o renda più difficile ricostruire i fatti.
Infine, avviare la procedura ATP per malasanità permette spesso di evitare lunghi e costosi processi civili, perché se la consulenza tecnica riconosce la responsabilità medica, si può trovare un accordo transattivo molto più rapidamente.
Se sospetti di aver subito un errore medico postoperatorio, un errore chirurgico evitabile o una mancata informazione sui rischi, l’ATP è il modo più veloce ed efficace per far valere i tuoi diritti e proporre una richiesta di risarcimento per errore medico.
Chiama il numero verde 800.100.222 o compila il modulo per una consulenza gratuita.
4. Perché l’ATP è fondamentale per ottenere un risarcimento
Nel campo della responsabilità medica, ottenere un risarcimento non è automatico: il paziente che subisce un danno deve dimostrare due elementi fondamentali.
Prima di tutto, è necessario provare che un errore medico c’è stato. In secondo luogo, bisogna dimostrare che proprio quell’errore ha causato direttamente il danno.
L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) rappresenta uno strumento chiave proprio per questo motivo: permette di acquisire una prova tecnica solida e autorevole, redatta da un medico legale nominato dal tribunale. Una consulenza tecnica favorevole ottenuta tramite ATP rappresenta un vantaggio decisivo per chi vuole ottenere giustizia dopo un errore medico. In particolare:
- Rende più semplice negoziare un risarcimento: con una perizia chiara e dettagliata a proprio favore, il paziente può dialogare da una posizione di forza con l’assicurazione della struttura sanitaria o dei medici coinvolti. I dati clinici e le conclusioni del CTU, essendo oggettivi e imparziali, rendono difficile per la controparte negare la responsabilità, favorendo così una chiusura rapida e soddisfacente della vertenza senza bisogno di affrontare un lungo processo.
- Fornisce una base tecnica forte per affrontare una causa: se la controparte non accetta di risarcire spontaneamente, la relazione del CTU diventa un elemento probatorio fondamentale in tribunale. Una consulenza che evidenzi un errore medico, una tecnica scorretta o una gestione postoperatoria negligente offre al giudice elementi chiari su cui basare una sentenza favorevole al paziente.
- Dimostra il nesso causale tra errore medico e danno biologico: uno degli aspetti più complessi nelle cause di malasanità è provare che l’errore commesso ha effettivamente causato il danno lamentato. Il CTU, attraverso l’analisi della documentazione clinica e la visita medico-legale, stabilisce questo collegamento diretto, che è indispensabile per il riconoscimento della responsabilità e per proporre una richiesta di risarcimento per errore medico.
In molti casi, la procedura ATP per malasanità favorevole spinge la struttura sanitaria o il suo assicuratore ad evitare un processo lungo e costoso, preferendo chiudere rapidamente la vicenda attraverso un accordo economico vantaggioso anche per il paziente .
Senza una prova tecnica come quella fornita dall’ATP, ottenere un risarcimento per errore medico postoperatorio o errore chirurgico evitabile sarebbe molto più difficile ed incerto.
Leggi anche questo approfondimento: Dimissioni ospedaliere affrettate
5. Conclusione
L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) rappresenta il primo passo fondamentale per chi sospetta di aver subito un errore medico o una malasanità postoperatoria. Grazie a questa procedura semplice ed efficace, si può:
- Accertare la responsabilità medica con una perizia neutrale.
- Dimostrare il danno subito, prima che le prove si deteriorino.
- Ottenere un risarcimento in tempi più rapidi, spesso senza dover affrontare un lungo processo.
Se sospetti di essere stato vittima di un errore chirurgico evitabile o di un errore medico postoperatorio, non aspettare: rivolgersi subito ad un avvocato specializzato in responsabilità sanitaria e ad un medico legale esperto è indispensabile per impostare correttamente l’ATP e difendere i tuoi diritti.
Hai bisogno di aiuto per avviare un ATP per malasanità? Noi di Aiuto Malasanità ti aiutiamo ad ottenere un risarcimento per errore medico postoperatorio o per malasanità chirurgica in tempi rapidi.
Chiama subito il Numero Verde 800.100.222 oppure compila il modulo online per ricevere una consulenza gratuita e senza impegno.
Il team di Aiuto Malasanità è al tuo fianco: analizziamo la tua documentazione, ti assistiamo in ogni fase dell’ATP e ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento che ti spetta. La tua salute conta. I tuoi diritti anche!
Link utili: