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Isterectomia risarcimento danni: in che casi e come procedere

Isterectomia risarcimento danni

Isterectomia risarcimento danni: un intervento chirurgico come la isterectomia (asportazione totale dell’utero e organi annessi) potrebbe dar luogo non solo a un grave stress fisico e mentale, ma anche conseguenze tali da indurre una donna a richiedere un risarcimento per isterectomia non necessaria o eseguita male.

Di solito si pratica un intervento di isterectomia quando vi è la presenza di fibromi uterini, endometriosi, grave infiammazione pelvica, tumore maligno dell’utero, delle ovaie o della cervice, e molte altre cause.

Si tratta di un intervento abbastanza invasivo ma, sebbene da un punto di vista psicologico la donna potrebbe subire delle conseguenze, molto spesso questo tipo di intervento è risolutivo e potrebbe salvare la vita a molte donne.

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Complicazioni e negligenza medica

Il medico che sottopone la paziente ad un intervento di isterectomia ha il dovere di prendere tutte le precauzioni necessarie affinché l’intervento riesca nel migliore dei modi, monitorando di continuo i segni vitali della donna.

L’isterectomia se non praticata correttamente potrebbe causare dei rischi abbastanza gravi come:

  • Lesioni alla vescica, all’uretere e al retto
  • Tromboembolie
  • Infezioni
  • Occlusioni a livello intestinale
  • Aderenze post-operatorie
  • Complicanze causate dall’anestesia
  • Perforazione dell’intestino (leggi)
  • Emorragie
  • Lesione del nervo femorale

Se una o più di queste complicazioni si dovessero presentare a causa di un grave errore medico, la paziente ha diritto ad un risarcimento del danno subìto.

La complicazione che maggiormente si manifesta durante un intervento di isterectomia è la lesione all’uretere e alla vescica, dato che si trovano in prossimità dell’utero che deve essere asportato.

Le lesioni al livello uretrale avvengo se l’isterectomia è praticata per la presenza di tumori alla cervice, all’endometrio o per tumore ovarico. Di solito tale lesione viene individuata durante l’intervento e trattata durante quest’ultimo. Potrebbe succedere però che durante l’intervento l’uretere venga inavvertitamente legato e tale lesione venga trascurata, causando nel corso del tempo la perdita di funzionalità dell’organo stesso.

Molte delle complicanze sopraelencate sono di norma risolvibili, ma alcune come le tromboembolie e l’occlusione intestinale, se non curate nell’immediato, possono causare seri problemi di salute alla donna o addirittura causarne la morte.

Le cause degli errori medici durante un intervento di isterectomia potrebbero essere:

  • scarsa informazione dei rischi dell’intervento
  • monitoraggio pre-operatorio e durante l’operazione della paziente, soprattutto nelle situazioni di emergenza.
  • diagnosi sbagliata con conseguente attuazione sbagliata dell’intervento

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Isterectomia risarcimento danni: quando i danni sono permanenti

Vi riportiamo di seguito la storia di una donna sottoposta ad un isterectomia che le ha provocato dei danni permanenti.

Ancona, lontano 2004, la Corte di Appello aveva riconosciuto ad una donna, la quale sottoposta ad un intervento di isterectomia aveva subìto dei gravi danni permanenti, un danno fisico-biologico di diverse centinaia di migliaia di euro, riconoscendo la colpa del personale medico sanitario dell’ospedale in cui era stata operata.

La donna però ha fatto ricorso, chiedendo il ricalcolo dell’indennizzo, sostenendo che i giudici che hanno emesso la sentenza non hanno calcolato i danni subiti a livello sessuale ed estetico derivanti dall’intervento a cui è stata sottoposta, stravolgendo totalmente la sua vita di coppia, e non avevano neanche calcolato il danno psicologico e morale (leggi) a cui la donna è stata sottoposta, causante una forma di depressione che l’ha costretta a lasciare il proprio lavoro.

La Suprema Corte ha accettato il ricorso sviluppato dalla donna, riformulando l’indennizzo e stravolgendo la sentenza scrivendo che “il diritto alla sessualità è inquadrato nei diritti inviolabili della persona come modus vivendi essenziale dello sviluppo ed espressione della stessa”.

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Come si calcola un danno biologico o da morte

L’integrità psico-fisica di un essere umano è considerata un bene primario, tutelata giuridicamente non solo quando la lesione subìta comporta danni permanenti e menomazioni delle capacità della persona di svolgere le attività quotidiane a cui era abituata, ma anche in tutti i casi in cui questa lesione determini una “riduzione del valore biologico dell’individuo“.

Per capire meglio la portata del danno biologico subìto da una persona è necessario dare a ogni persona un valore di natura patrimoniale, indipendentemente se quest’ultimo ha un’attività lavorativa o meno.

La lesione di natura biologica, causata da una condotta negligente da parte di un medico o di altro individuo, costituisce un danno che comprende un risarcimento danni a favore della persona lesa.

La perdita del diritto alla vita (detto anche danno tanacologico), causata da un intervento negligente, determina il diritto al risarcimento da parte degli eredi del deceduto. I familiari della vittima possono intraprendere due strade per ottenere il risarcimento dei danni della morte del proprio familiare e cioè chiedere un risarcimento in proprio dei danni causati alla salute psico-fisica subìti in quanto familiari del deceduto, e un risarcimento in quanto eredi per il “danno alla salute” subìto dalla vittima.

Sai che hai un tempo limitato per richiedere un risarcimento dei danni? Leggi l’articolo sui tempi di prescrizione per il risarcimento dei danni.

Quindi affinché sia riconosciuto un risarcimento dei danni ai familiari della vittima, deve intercorrere “un lasso di tempo adeguato” tra l’evento lesivo e la morte dell’individuo, infatti in caso di morte immediata il risarcimento ai familiari non viene riconosciuto; viceversa se la persona in questione perde la vita anche dopo poco l’evento lesivo, è più probabile che l’indennizzo venga riconosciuto, poiché è sostenibile l’ipotesi di sopravvivenza anche se è intercorso un breve lasso di tempo.

Una volta che il giudice riconosce questi requisiti, riconosce ai familiari della vittima il giusto indennizzo per il danno subìto.

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Conclusioni

Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito a causa di una isterectomia: se ritieni di essere vittima di tale danno o sei un familiare di una persona deceduta a causa di negligenza medica durante un intervento di isterectomia rivolgiti a degli avvocati competenti, specialisti in risarcimento danni causati da errori medici.

Aiuto Malasanità dispone di un team di avvocati specializzati in risarcimenti da danni medici e malasanità ginecologica e ostetrica.

Non dovrai mai pagare alcun costo se prima non otterrai il risarcimento: anche le visite specialistiche saranno a nostro carico.

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