La stenosi anale può essere una grave complicanza, causata per lo più da errore medico, occorsa durante un intervento chirurgico ano-rettale; qualora venga riscontrata e dimostrata la responsabilità medica si può richiedere, e ottenere, un risarcimento danni per malasanità.
Infatti la stenosi anale è una condizione che peggiora considerevolmente la qualità di vita e, nei casi più severi, la risoluzione del problema può avvenire solo mediante trattamenti chirurgici di anoplastica, la cui scelta dipende dal singolo caso.
Cos’è la stenosi anale
Quando si riscontra un restringimento patologico dell’ano e/o del canale anale, ci ritroviamo di fronte a una stenosi anale. La patologia viene classificata in tre gradi di severità:
- il 26% dei casi è di grado severo, non si riesce cioè a inserire il dito mignolo nell’orifizio anale se non in maniera forzata;
- il 62% è di grado moderato, non è possibile cioè eseguire l’esplorazione digitale con il dito indice lubrificato se non in maniera forzata;
- nel 12% la stenosi anale è di grado lieve, ed è possibile effettuare l’esplorazione digitale del canale anale mediante il dito indice lubrificato.
La stenosi anale non riguarda soltanto il restringimento dell’orifizio anale, ma anche la lunghezza del tratto di canale anale interessato e il livello di localizzazione rispetto alla linea dentata (o pettinata) del retto. Le stenosi anali possono essere alte, medie o basse in base a quanto sono interne o vicine all’ano.
Stenosi anale: le cause
Come accennato, le cause principali di stenosi anale sono gli interventi chirurgici, ma non solo. Infatti alcune patologie neoplastiche locali, come ad esempio la malattia di Paget o di Bowen, o il morbo di Crohn, richiedono trattamenti chirurgici locali molto invasivi, che danno origine alla stenosi anale. Anche infiammazioni intestinali possono far restringere l’ano (vedi ad esempio il morbo di Crohn) e infine le emorroidi, le ragadi anali e gli interventi di emorroidectomia. Anche l’abuso di lassativi può esporre la persona al rischio di stenosi anale.
Stenosi anale: i sintomi
Se si manifestano uno o più sintomi tra quelli che andremo adesso ad elencare, andrebbe eseguita un’indagine più approfondita per verificare un’eventuale stenosi anale, soprattutto se si manifestano dopo un intervento chirurgico localizzato. Prestare attenzione se si verificano:
- dolore al momento della defecazione;
- emissione di feci filiformi;
- evacuazioni difficoltose e sensazione di costipazione;
- sanguinamenti anali frequenti.
Stenosi anale invalicabile a seguito di intervento chirurgico e risarcimento danni
Una nostra assistita ha subìto un danno gravissimo che ha peggiorato notevolmente la qualità della sua vita, ovvero una stenosi anale invalicabile (cioè che non si può risolvere con nessun trattamento, né farmacologico né chirurgico) che ha richiesto una colostomia definitiva. Senza entrare troppo nel dettaglio, la colostomia è un intervento chirurgico tramite cui si devia l’intestino crasso e lo si collega a un foro creato appositamente nella parete addominale (questa apertura si chiama stoma). Allo stoma viene collegata una sacca per la raccolta delle feci, e di fatto lo stoma sostituisce l’ano naturale.
Pertanto la signora si è vista privare di una funzione fisiologica di primaria e fondamentale importanza, ritrovandosi in una condizione immutabile, irreversibile e imbarazzante, che compromette e limita le sue relazioni sociali e le attività quotidiane.
Colostomia definitiva: descrizione dei fatti
La signora era stata ricoverata per un intervento in laparatomia di rimozione di diverticoli del sigma distale e un polipo dell’ampolla rettale. Il personale medico sanitario avrebbe dovuto, prima dell’intervento, far effettuare un’ecografia endorettale con sonda rotante per lo studio parete addominale, una risonanza magnetica con bobina endorettale per lo studio dei linfonodi e del mesoretto, una pancolonscopia per escludere altre lesioni polipoidi o neoplastiche a carico del viscere nonché per verificare l’estensione della presunta malattia diverticolare e una TAC total-body, per escludere la presenza di malattia neoplastica metastatica sincrona. Invece tutti questi controlli propedeutici non sono stati osservati.
Il primo intervento ha avuto esito negativo, difatti ne è conseguita una fistola ano-vulvare per l’inadeguatezza della tecnica chirurgica. Anche il primo post operatorio non è stato adeguato, difatti la stenosi anale è insorta, e peggiorata fino a diventare irreversibile, proprio per i mancati controlli clinici dopo l’intervento di rimozione del polipo e dei diverticoli.
La resezione colo-rettale comunque poi eseguita, nello specifico, risulta anch’essa inadeguata e non oncologicamente appropriata, in quanto la linea di sezione passa a ridosso del margine del polipo cancerizzato ed espone pertanto la paziente a un rischio futuro aumentato di recidiva neoplastica locale e/o di comparsa di malattia metastatica.
La causa principale di queste complicanze, e dei correlati e conseguenti risultati clinici inaccettabili, è da individuarsi nell’inadeguata e insufficiente preparazione del moncone rettale distale del retto restante, oltre che nel mal confezionamento della delicata anastomosi colo-rettale meccanica.
Volendo semplificare, le omissioni e gli errori medici sono i seguenti:
- non è stata effettuata un’adeguata diagnosi pre-operatoria;
- non è stato eseguito correttamente il primo intervento, con serie complicanze iatrogene;
- non è stata osservato un adeguato controllo post-operatorio, il che ha dato luogo a una stenosi anale invalicabile e una conseguente colostomia definitiva;
- non è stato eseguito correttamente neppure il secondo intervento di resezione del colon, la cui esecuzione espone la paziente a un alto rischio di recidiva metastatica.
Se credi che tu o un tuo familiare abbiate subito dei danni irreversibili che peggiorano la qualità di vita, come il caso che abbiamo appena visto, a causa di un intervento chirurgico non gestito bene, dovresti rivolgerti ad un avvocato specializzato in malasanità entro i tempi di prescrizione.
Aiuto Malasanità dispone di un team di avvocati e medici legali esperti in danni da malasanità, che saprà dirti se hai diritto a un risarcimento danni.
Leggi anche “Avvocato malasanità: come scegliere quello giusto“
Non dovrai mai pagare alcun costo se prima non otterrai il risarcimento: anche le visite specialistiche saranno a nostro carico.
Se hai bisogno del supporto dei nostri professionisti, che sapranno indirizzarti sulle azioni giuste da compiere, chiedi una consulenza gratuita per un’analisi dettagliata dei fatti: confrontati con il nostro team avviando la live chat, oppure contattarci attraverso il form di contatto. Siamo presenti su tutto il territorio nazionale (malasanità Napoli, malasanità Roma, malasanità Torino, malasanità Milano, ecc.)