Tumore al seno diagnosi sbagliata: quando la malasanità compromette la salute fisica e mentale della donna. Possibilità di risarcimento danni e casi specifici di malasanità.
Tipologie di cancro al seno
Il tumore al seno si divide in due categorie principali:
- benigno: non è dannoso per la vita della donna, perché di solito non si dirama nelle zone circostanti e una volta rimosso tendenzialmente non si riforma, ma non è da sottovalutare;
- maligno: quando è presente una massa tumorale altamente pericolosa per la salute della donna, che può invadere le zone circostanti, come la cassa toracica, e a volte quando vengono rimossi si riformano.
Le cellule del tumore al seno maligno possono distaccarsi dalla massa originaria per diffondersi nelle zone circostanti o, percorrendo i vasi sanguigni o linfatici, riescono a raggiungere anche zone lontane dalla massa originaria. Se per esempio le cellule del tumore al seno colpiscono un polmone, questo tipo di tumore viene trattato non come tumore ai polmoni ma come tumore al seno.
Di solito la maggior parte dei noduli al seno non sono maligni, ma è un bene comunque esaminarli per averne l’assoluta certezza. Il cancro al seno lo si può suddividere nelle seguenti categorie:
- carcinoma: con questo nome si indica un cancro che inizia a formarsi nelle cellule epiteliali. Quasi tutti i tumori al seno sono carcinomi (duttali o lombari).
- adenocarcinoma: tipo di carcinoma che si sviluppa nel tessuto ghiandolare. Nel seno, i dotti e i lobuli sono formati da tessuto ghiandolare (hanno il compito di produrre il latte materno) e di solito gli adenocarcinomi si formano proprio in questa zona.
- carcinoma in situ: questo tipo di tumore di solito non è invasivo e quindi non è pericoloso per la salute della paziente; non si diffonde nelle zone circostanti o nelle altre aree del corpo ma rimane confinato nello strato di cellule dove si è sviluppato.
- carcinoma invasivo (infiltrante): a differenza del carcinoma in situ, questo tipo di carcinoma, una volta sviluppatosi, aggredisce le zone circostanti e quelle più in profondità della mammella.
- sarcoma: questo tipo di tumore si sviluppa nei tessuti connettivi, come il tessuto muscolare, tessuto adiposo o nei vasi sanguigni.
Tumore al seno: cause
Esistono molti fattori di rischio che possono causare l’insorgenza del tumore al seno, ma tutt’oggi non si capisce bene come questi fattori di rischio inducano alcune cellule a diventare cancerogene.
Cambiamenti nel DNA possono far “ammalare” alcune cellule sane facendole diventare cancerogene. Ogni cellula del nostro corpo contiene il DNA, che contiene le giuste informazioni e istruzioni affinché queste cellule funzionino correttamente. Alcuni geni controllano le cellule maligne: quelli che ne causano la crescita sono detti oncogeni, mentre quelli che favoriscono il rallentamento o inducono la morte della stessa cellula sono detti geni soppressori del tumore.
Tumore al seno: fattori di rischio
Circa il 13% delle donne può aspettarsi di sviluppare un qualsiasi tipo di cancro al seno nel corso della vita.
Nessun dottore capisce in fondo perché il cancro al seno colpisce una donna rispetto ad un’altra. Siamo certi invece che un livido, un trauma o ricevere un colpo al seno non determina l’insorgenza del tumore, e quest’ultimo non è assolutamente contagioso, quindi non si può trasmettere da una persona all’altra.
Studi scientifici approfonditi hanno dimostrato come i seguenti fattori di rischio possono essere la causa della formazione del tumore al seno:
- Età: man mano che la donna invecchia ha più probabilità di contrarre il tumore al seno. Questa malattia non è molto diffusa prima del periodo della menopausa, infatti le donne maggiormente colpite superano i 60 anni di età.
- Pregressa esperienza di cancro al seno: se una donna in passato ha già contratto il tumore al seno, ha più probabilità di essere nuovamente colpita.
- Storia familiare: se nella famiglia di una donna vi è presente una persona che ha già contratto questo tipo di tumore, come una sorella, la madre o la figlia, ha più probabilità di contrarre il tumore al seno.
- Variazioni del gene: i cambiamenti dei geni (come il BRCA1 e il BRCA2) presenti nel DNA possono aumentare il rischio della formazione del tumore al seno.
- Storia mestruale e riproduttiva: le donne che non hanno figli o che hanno partorito dopo i 30 anni hanno più probabilità di sviluppare il tumore al seno. Avere delle gravidanze prima dei 30 anni riduce il rischio di insorgenza del cancro. La gravidanza, durante l’arco di vita della donna, riduce il numero dei cicli mestruali che possono causare questa malattia.
- Etnia: le donne bianche sono le più colpite dal tumore al seno, rispetto alle donne di origine africana, latina o asiatica.
- Radioterapia al torace: le donne che hanno effettuato per specifiche ragioni la radioterapia al torace e quindi di conseguenza anche al seno, sono più soggette a contrarre la malattia.
- Densità del seno: il tessuto del seno può essere adiposo o denso. Le donne anziane presentano un seno molto denso e quindi sono soggette maggiormente a contrarre il tumore.
- Sovrappeso: essere in sovrappeso o obesi dopo la menopausa può causare l’insorgenza del tumore al seno.
- Non praticare sport: l’essere inattivi dal punto di vista sportivo espone al rischio di contrarre il tumore, lo sport invece aiuta a combattere obesità e sovrappeso e quindi riduce il rischio dell’insorgenza del tumore al seno.
- Alcolici: un eccessivo consumo di alcool espone la donna a contrarre il tumore al seno più facilmente.
Tumore al seno diagnosi sbagliata
Si parla di danno fisico e psicologico quando si crede di avere un tumore al seno e invece non esiste o, viceversa, quando c’è una patologia e si crede invece di essere sani.
Tutto questo basta per richiedere il risarcimento dei danni nei confronti del medico che non è stato in grado di effettuare una diagnosi adeguata al problema.
Gli oncologi posso sbagliare in due modi quando rilasciano un’errata diagnosi del tumore al seno: non vedono la presenza della massa tumorale quando invece è presente (falso negativo), oppure evidenziano la presenza della massa tumorale quando invece non esiste (falso positivo).
Ovviamente nel primo caso, la donna rischia di perdere la vita perché non riceve tempestivamente le cure necessarie, e nel secondo caso subisce un grave danno psicologico. In entrambi i casi il risarcimento danni è dovuto.
Leggi anche l’articolo sui tempi di prescrizione per il risarcimento dei danni.
Tumore al seno e diagnosi ritardata
In seguito ad una mammografia, se viene rilevata la presenza di una massa tumorale al seno, la paziente in questione se viene avvisata per tempo del problema, può iniziare tempestivamente la cura necessaria per fermare lo svilupparsi del tumore o eliminarlo del tutto.
Se invece questa diagnosi arriva in ritardo, la paziente rischia seriamente la vita, perché perde una parte consistente del tessuto del seno e viene sottoposta a cure più invasive. Il benessere psico-fisico viene inevitabilmente compromesso anche a causa delle varie sedute di chemioterapia che la donna dovrà affrontare e nel peggiore dei casi la paziente dovrà subire l’asportazione della mammella compromessa.
Risarcimento del danno
Il medico che ha sbagliato o ritardato la diagnosi del tumore al seno ha la piena responsabilità dell’accaduto. La paziente, che intanto ha subito dei danni non indifferenti a causa dell’errata diagnosi, può richiedere il risarcimento del danno al medico che ha sbagliato; il risarcimento può essere richiesto anche dai familiari della donna, se quest’ultima dovesse perdere la vita per ovvie ragioni.
Il danno in questione è chiamato “perdita delle chance di guarigione”, ed è estremamente importante che la domanda di risarcimento faccia riferimento a ciò e che venga presentata in primo grado.
Se viene diagnosticato un tumore al seno quando invece non esiste, il danno è equiparabile al primo. La donna vive con la paura di morire da un momento all’altro perché le è stato diagnosticato un tumore che non esiste. Anche in questo caso il danno è risarcibile.
Conclusioni
È importante ricordare di presentare, al momento della richiesta dell’indennizzo, tutti i documenti che riguardano la diagnosi errata, le cure effettuate e tutti gli altri documenti che accertino l’errore medico, perché in base a ciò viene quantificato il danno.
Rivolgetevi sempre ad avvocati specializzati che saranno in grado di aiutarvi ad ottenere quello che vi spetta per diritto.
Aiuto Malasanità dispone di un team di avvocati specializzati in risarcimenti da danni medici e malasanità oncologica.
Non dovrai mai pagare alcun costo se prima non otterrai il risarcimento: anche le visite specialistiche saranno a nostro carico.