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Danno da perdita di chance e risarcimento: cos’è e come ottenerlo

danno da perdita di chance

Danno da perdita di chance e risarcimento: quando la malasanità ti ruba tempo e/o occasioni.

Quando la negligenza medica incide sulla vita del paziente, facendolo soffrire più del dovuto o addirittura morire, magari non esercitando un’operazione che andava fatta o non effettuando  le cure di cui aveva bisogno, ci troviamo davanti ad un caso di danno da perdita di chance.

Il tema del danno da perdita di chance, purtroppo, lo si trova molto più spesso all’interno di un processo penale: negli ultimi anni ha avuto una significativa espansione a livello giuridico.

 

Cosa dice il Tribunale

Il Tribunale ha riconosciuto la “chance” come un “bene“, cioè un diritto attuale, autonomo e diverso dagli altri.

Se vi è una responsabilità medica, tale da non permettere al paziente di sopravvivere  più a lungo rispetto al periodo che ha effettivamente vissuto  o di subire minori danni rispetto a quelli subiti, si da luogo ad un danno risarcibile per errata o omessa diagnosi oncologica o di altra natura.

Vi riportiamo di seguito un caso di malasanità, sfociato in danno da perdita di chance, avvenuto in Liguria.

 

Casi di malasanità e perdita di chance

Un uomo si reca al pronto soccorso della sua città accusando forti dolori al torace, viene dimesso dopo circa un’ora. Tornato a casa, i dolori al torace si manifestarono nuovamente diventando sempre più intensi. A questo punto è stato necessario l’intervento del 118 che una volta arrivati hanno trovato l’uomo svenuto e in fin di vita, dopo svariati tentativi di rianimazione e manovre varie l’uomo morì. La moglie a questo punto ha richiesto il risarcimento danni nei confronti dei medici che non hanno saputo dare la giusta assistenza al marito.

Il Tribunale di Genova ovviamente, dopo vari interrogatori, perizie e indagini, si sofferma sul danno da perdita di chance riportando le esatte parole della Corte di Cassazione:

“la perdita di chance di guarigione si sostanzia in un danno alla persona, consistente non già solo nella probabilità, ma anche nella possibilità della consecuzione di un determinato vantaggio rappresentato dalla conservazione di una miglior qualità della vita durante il decorso di una malattia e/o da una maggior durata della vita stessa rispetto a quella effettivamente verificatasi”  (Cass. 14/06/2011 n. 12961).

Nel caso appena riportato il personale medico che quel giorno aveva “assistito” il paziente, ha privato quest’ultimo della possibilità (e non della probabilità) di rientrare nella percentuale di sopravvivenza (circa il 20%).

Il diritto al risarcimento del suddetto danno da perdita di chance di sopravvivenza a cui l’uomo purtroppo è stato sottoposto per un errore medico, nel momento in cui è stato dimesso dall’ospedale, è entrato a far parte del patrimonio del paziente, ma una volta deceduto viene automaticamente trasmesso ai suoi eredi.

Un altro caso che vi riportiamo, riguarda una coppia di genitori a cui non è stata diagnosticata per tempo la malformazione del feto nel grembo materno.

Una coppia di genitori ha fatto richiesta di risarcimento danni ad un ente ospedaliero il quale non aveva diagnosticato in tempo la malformazione di cui il feto nel grembo materno era affetto. I genitori dichiarano che, al momento dell’ecografia, effettuata presso l’ente ospedaliero preso in causa, i medici non hanno segnalato  la malformazione di cui soffriva il bambino, cioè la non presenza degli arti superiori, e quindi di conseguenza hanno privato alla coppia la possibilità di interrompere la gravidanza prima del termine (ex art. 6 della legge n. 194 del 1978). Questo ha comportato il 100% d’invalidità del figlio con conseguente impossibilità lavorativa e di mantenimento.

Il Tribunale accolse la richiesta dei genitori, rifiutandola  invece per il figlio. Il risarcimento del danno causato è stato riconosciuto come danno da perdita di chance  e cioè l’impossibilità di valutare in tempo, da parte dei genitori, la giusta scelta per loro interrompere la gravidanza o meno.

La corte di appello, invece,  ha sconvolto totalmente la sentenza, dichiarando che la coppia, anche se fosse stata avvisata per tempo della malformazione del proprio bambino, non sarebbe stata in grado di  sapere se questo potesse provocare danni irreversibili una volta nato il bambino.

In altre parole, si può chiedere il risarcimento del danno subìto solo se si prova che i genitori, una volta venuti a conoscenza della patologia del feto avrebbero comunque interrotto la gravidanza prima del termine. E come si può provare tutto ciò? Tramite praesumptio hominis (presunzione umana) in base ad alcuni elementi di prova come il consulto medico al fine di conoscere la salute del neonato, le condizioni precarie psico-fisiche della mamma o il suo pregresso pensiero di interrompere la gravidanza prima del termine.

Per questi motivi la Cassazione infine ha accolto la richiesta dei genitori, riconoscendola come danno da perdita di chance.

 

Leggi anche “Avvocato malasanità: come scegliere quello giusto (risarcimento danni)

 

Il comportamento negligente da parte del personale medico riversatosi in un aggravamento o una mancata guarigione del paziente può comportare:

  • perdita di possibilità di lavoro: la vittima avendo subito danni permanenti fisici e non a causa di un errore medico, perde la possibilità di trovare un lavoro in grado di mantenere se stesso e la propria famiglia, se presente, con conseguente danno da perdita di chance patrimoniale.
  • compromissione di attività realizzatrici: la vittima in questo caso subisce il danno da perdita di chance non patrimoniale.

 

Cosa dice la Suprema Corte

Se prima abbiamo chiarito come si pronuncia la Corte di Cassazione in merito al danno di perdita di chance di sopravvivenza, di seguito vi riportiamo il pensiero della Suprema Corte riguardante il danno di perdita di chance di sopravvivenza:

“è ontologicamente diversa dalla domanda di risarcimento del danno da mancato raggiungimento del risultato sperato, perché in questo secondo caso l’accertamento è incentrato sul nesso causale, mentre nel primo oggetto dell’indagine è un particolare tipo di danno, e segnatamente una distinta ed autonoma ipotesi di danno emergente, incidente su di un diverso bene giuridico, quale la mera possibilità del risultato finale”.

 

Quando il danno da perdita di chance è risarcibile

Il danno da perdita di chance è risarcibile solo se la vittima, o chi per lui, dimostra la reale esistenza di un elemento causale tra il fatto e la probabilità della verificazione futura del danno.

 

Sai che hai un tempo limitato per richiedere un risarcimento dei danni? Leggi l’articolo sui tempi di prescrizione per il risarcimento dei danni.

 

Conclusioni

Se siete sicuri di essere stati vittime di negligenza medica che ha comportato un danno di perdita di chance di sopravvivenza, non esitate a contattare un legale specializzato in risarcimento danni provocati da imprudenza medica, il quale saprà darvi tutte le informazioni affinché otteniate quanto dovuto dall’ente ospedaliero o dal singolo medico.

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