Avvocato malasanità: come scegliere quello giusto vista la vasta offerta del web per le richieste di risarcimento danni?
Stai cercando un bravo avvocato malasanità che si occupi di richieste di risarcimento danni ma non sai come orientarti? Su questo articolo ti indicheremo delle considerazioni che dovrai fare per non incappare nel professionista sbagliato, rischiando di perdere tempo e denaro.
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Infatti non è raro affidarsi a qualcuno che non è abbastanza ferrato sull’argomento: ad esempio, essere il miglior avvocato penalista non vuol dire automaticamente essere in grado di gestire al meglio una pratica di malasanità e risarcimento danni.
Per non parlare delle insidie che può nascondere la ricerca su Internet: spesso tra i primi risultati troviamo professionisti che riescono a vendersi anche per competenze che non hanno, semplicemente perché si avvalgono di efficaci tecniche di marketing.
Oggi, noi di Aiuto Malasanità, vogliamo fornire ai nostri lettori degli spunti di riflessione e delle linee guida per poter scegliere l’avvocato giusto a cui affidare il proprio caso di malasanità e richiesta di risarcimento. Speriamo così di evitarti le conseguenze del lasciarsi abbindolare dalle false promesse.
Noi crediamo in quello che facciamo e in come lo facciamo, ecco perché non abbiamo remore nel condividere con te i modi per “smascherare” i falsi professionisti.
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Avvocato Malasanità: a chi affidarsi?
Il primo consiglio che ci sentiamo di darti è: ricerca la specializzazione. Non affidarti all’avvocato tuttofare, in quanto uno studio che si occupa nello specifico di casi di malasanità sicuramente potrà garantirti dei professionisti già avvezzi a certi ambienti, che conoscono bene i passi da compiere in maniera quasi automatica, perché si occupano di quello ogni giorno. Infatti queste sono procedure molto delicate, dove spesso agire nei tempi giusti è determinante per la buona riuscita della causa. Le strutture ospedaliere hanno dalla loro molte tutele, e un bravo avvocato deve sapere come far fronte alle difese molto forti delle quali molto spesso gode la controparte.
Il secondo consiglio è quello di chiedere al professionista di parlarti un po’ della sua attività: quali pratiche ha portato avanti? Che risultati ha ottenuto? In che modo vuole trattare il tuo caso specifico? Anche il modo con cui risponderà alle tue domande ti darà indicazioni sulla sua competenza sull’argomento: si dimostra sicuro di sé? Argomenta senza esitazioni? Allora potrebbe essere quello giusto.
Infine ti invitiamo anche a valutare un aspetto molto importante, ovvero quello relativo alla sua parcella: dovrai pagare prima dell’esito della causa? Le visite specialistiche saranno a carico tuo? Dovrai pagare la sua parcella a prescindere dall’esito? Questi sono aspetti da considerare, perché portare avanti una causa contro un medico o un ospedale può essere davvero dispendioso a seconda della scelta che farai. Noi di Aiuto Malasanità non ti chiederemo mai un euro fino all’ottenuto risarcimento, neppure per le visite specialistiche necessarie.
Come opera un avvocato esperto in casi di malasanità?
In corso d’opera puoi anche valutare se ti sei affidato alle persone giuste, analizzando il modus operandi di chi ti sta seguendo. Un avvocato esperto in malasanità e risarcimento danni per prima cosa studierà il tuo caso, avvalendosi del supporto di medici legali del suo team, così da avere un parere competente che gli consentirà di mettere a punto la giusta strategia. La perizia preliminare è infatti un punto cruciale per il buon esito del risarcimento danni: darà la possibilità all’avvocato di avere il quadro chiaro della situazione, di comprendere di chi sono le responsabilità (del medico o della struttura sanitaria) e se muoversi sul campo civile o penale, o entrambi. Ovviamente anche voi dovete prendere parte a questa analisi, fornendo all’avvocato ogni informazione a vostra disposizione.
Dopodiché l’avvocato sarà pronto per formulare la richiesta risarcitoria integrale del danno, investendo molte energie nella fase delle trattative, perché un accordo stragiudiziale è quasi sempre la migliore delle soluzioni, seppur le tempistiche possono essere più lunghe. Se non si riesce a giungere ad un accordo tra le parti, allora l’avvocato potrebbe muoversi per la mediazione e, solo in ultima chance, farà ricorso al Giudice.
Non prendere troppo tempo: occhio ai tempi di prescrizione
Ci sono dei termini di prescrizione entro i quali muoversi: è infatti possibile sporgere denuncia contro il medico o l’ospedale (leggi: “Denunciare l’ospedale o il medico? Responsabilità medica e risarcimento danni“) entro un certo periodo, vediamo quale.
Si parla di prescrizione quando ci si riferisce al tempo che si ha a disposizione per sporgere denuncia e far valere in giudizio i propri diritti. Il diritto di avanzare la richiesta risarcitoria diventa prescritto se i termini fissati dalla legge scadono.
I termini di prescrizione variano a seconda che ci si trovi davanti a una denuncia di natura extracontrattuale o contrattuale (responsabilità ascrivibile all’ospedale o al medico), che sono di 10 anni per quella contrattuale e di 5 anni per quella extracontrattuale.
Però c’è da fare una precisazione che cambia sensibilmente questo dato: è vero che il diritto al risarcimento si prescrive in 10 o 5 anni dal giorno in cui l’illecito si è verificato, ma in alcuni casi il tempo inizia a decorrere nel momento in cui il danno si è manifestato. Questo dati è importantissimo soprattutto per i casi che riguardano malattie lungolatenti, ovvero quelle che si manifestano diverso tempo dopo l’evento patogeno che l’ha causata, e quindi il fatto di malasanità (ad esempio le malattie da contagio insorte a causa di emotrasfusioni infette).
Infatti spesso, dal momento del contagio a quello della manifestazione dei danni della malattia, intercorre un certo lasso di tempo, e non è possibile né immediato notare la correlazione tra la malattia e la causa scatenante.
Ovviamente non si può, in questi casi, far decorrere il termine di prescrizione dal momento in cui si è manifestato l’errore del medico nello svolgere la sua professione, bensì dal momento in cui il paziente prende consapevolezza dei danni subiti, e quindi dalla manifestazione evidente della malattia.
Le Sezioni Unite, in merito all’orientamento giurisprudenziale minoritario che vorrebbe il decorrere della prescrizione dal momento in cui si manifesta l’atto lesivo, affermano:
“Il sistema della prescrizione si poneva dunque nettamente sbilanciato a favore dei convenuti (i responsabili dell’errore medico .ndr), con ovvie ricadute negative per gli attori, soprattutto nei casi aventi per oggetto la violazione di un bene tanto importante quanto quello costituito dalla salute”.
Inoltre le Sezioni Unite precisano che ad impedire il decorrere della prescrizione dal momento in cui viene compiuto l’illecito non è soltanto l’ignoranza della vittima sull’esistenza della malattia o comunque del danno patito, ma proprio l’irriconoscibilità e l’impercettibilità del danno.
La mancata manifestazione della malattia quindi può quindi impedire il decorrere dei tempi di prescrizione.
La giurisprudenza della Cassazione ha dato una diversa e moderna interpretazione della lettura dell’art. 2947 c.c., nel quale si afferma che il diritto al risarcimento del danno si prescriva in cinque anni dal giorno in cui “il fatto si è verificato”; l’art. 2935 c.c., inoltre prevede che:
Art. 2935 c.c.: La prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
Tutto si concentra in quel “verificarsi del danno”: i tempi non dovrebbero neanche decorrere da quando il paziente si accorge che qualcosa non va della propria condizione di salute, ma da quando il danno si verifica all’esterno dal momento in cui diventa oggettivamente percepibile e riconoscibile, dal momento in cui si trova nella condizione di poter valutare e comprendere appieno la gravità delle conseguenze lesive derivanti dall’errore medico. E spesso la legge si rifà a questo concetto purché il legale sia in grado di rafforzarlo e motivarlo.
Conclusioni
Speriamo di averti dato gli strumenti giusti per valutare, e ricorda di diffidare di chi promette risultati garantiti senza prima aver esaminato attentamente il tuo caso.
Inoltre è importante chiedere informazioni sulle eventuali specializzazioni dell’avvocato: puoi consultare il suo sito, ma poi cerca sempre un contatto verbale per testare le impressioni che ti arrivano.
Le sue reazioni di fronte alle domande che gli poni sono importantissime per valutare quanto è sicuro di sé: si dimostra disposto a rispondere alle tue domande, oppure scocciato o, peggio, in difficoltà? Ti dà spiegazioni chiare senza girarci intorno? Ti fa le domande giuste?
Non affidarti al primo che capita: i casi di malasanità sono sempre delicati e richiedono alte capacità di analisi e indagine. Cerca finché non troverai il professionista capace di farti sentire in buone mani.
Aiuto Malasanità dispone di un team di avvocati specializzati in risarcimenti da danni medici e malasanità.
Non dovrai mai pagare alcun costo se prima non otterrai il risarcimento: anche le visite specialistiche saranno a nostro carico.