Tumore al colon non curato o non diagnosticato: un rischio mortale
Il tumore al colon, è uno dei tumori che colpisce più frequentemente l’uomo: si stimano circa 100.000 casi all’anno. Uno dei metodi per poter bloccare sul nascere il tumore al colon, prima che i sintomi si manifestino e che il tumore diventi pericoloso per la salute del paziente, è lo screening. A volte per salvarsi la vita basta una tempestiva diagnosi, che si rivela quindi cruciale per la sopravvivenza del paziente.
Nell’occidente questo tipo di tumore è il secondo cancro maligno tra i più frequenti, dopo il tumore al seno nelle donne e alla prostata nell’uomo. Colpisce, indifferentemente dal sesso, l’essere umano dai 40 anni circa in su, ma non mancano purtroppo casi di bambini e ragazzi di tutte le età.
Il tumore al colon può essere di natura benigna o maligna:
- benigno: quando l’ammasso tumorale non si espande nelle zone circostanti, come spesso accade col fegato
- maligno: quando l’ammasso tumorale crea delle cellule maligne (metastasi) nelle zone circostanti o anche a distanza. Queste metastasi si diffondono tramite il sistema linfatico o la circolazione sanguigna. Acquisisce il sostantivo di “carcinoma” quando, il tumore comincia a creare nelle pareti dell’intestino del tessuto epiteliale.
In base alla grandezza del tumore e al suo posizionamento all’interno del colon, il primo periodo che interessa la malattia potrebbe essere privo di sintomi. Quando compaiono i primi sintomi è assolutamente utile e necessario contattare tempestivamente l’oncologo per poter iniziare l’iter dei vari esami necessari e conseguente cura.
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Danni di una mancata tempestiva diagnosi di tumore al colon
Quando un medico ritarda a diagnosticare il tumore al colon, o se addirittura non lo diagnostica affatto, perché quest’ultimo magari non riesce a ricollegare i sintomi del paziente ai sintomi del tumore in questione, o semplicemente non dispone tutti gli esami adeguati e utili alla diagnosi, espone il paziente all’alto rischio di morire. Il tumore al colon è purtroppo uno dei più invasivi, e può avanzare fino a creare metastasi molto velocemente. A quel punto nessuna cura sarà più utile alla guarigione e il paziente, piano piano, morirà.
I sintomi più frequenti di tumore al colon sono:
- dolori o crampi addominali
- frequente meteorismo
- cambiamenti di forma e/o colore delle feci
- emissione frequente di feci liquide (diarrea) o ammassamento delle feci nell’intestino (costipazione)
- feci con presenza di sangue o perdita di sangue attraverso il retto
- affaticamento, spossatezza, che con il giusto riposo non si attenuano
- dimagrimento immotivato
Questi sintomi vengono spesso confusi con quelli, per esempio, di una normale colite o gastrite, o anche con le emorroidi. Oppure, viceversa, ai malati di gastrite, colite o emorroidi, viene diagnosticato il tumore al colon.
Per questo un medico scrupoloso, quando si verificano almeno due o tre sintomi concomitanti, dovrebbe prescrivere al paziente i seguenti esami, atti a diagnosticare il tumore al colon:
- TAC: attraverso radiazioni, si evidenziano più o meno la presenza di caratteri insoliti che potrebbero indicare il sorgere del tumore al colon.
- COLONSCOPIA: tecnica più invasiva rispetto ad una normale tac. Si utilizza un tubo pieghevole fornito di telecamera che, inserito nel retto, va ad indagare sulla presenza, o meno, di lesioni, ferite o masse tumorali.
L’immediata, ma soprattutto corretta, diagnosi del tumore al colon, darebbe al paziente un’elevata percentuale di sopravvivenza. Su circa 150.000 casi di tumore al colon, circa il 40% muore proprio per un’errata diagnosi: si parla di circa 50.000 persone tra uomini, donne e bambini. Quest’ultimi dati, evidenziano come la giusta e repentina diagnosi, con la conseguente cura, sia fondamentale per la sopravvivenza del malato.
Casi di malasanità collegati al tumore al colon
Vi riportiamo di seguito un caso di malasanità, riguardante il tumore al colon. Ci troviamo in Italia: un uomo di 58 anni, dopo aver scoperto di avere il suddetto tumore, si è rivolto ai dottori specialisti della sua città ed è stato immediatamente ricoverato.
Da quel ricovero è cominciato il calvario: ben 19 operazioni, delle quali l’ultima fatale per la sua vita. Secondo le informazioni emanate dal Corriere della Sera, pare che il medico e la sua equipe avrebbe operato con superficialità e svogliatezza il paziente perché non è stato svolto nessun tipo di esame preliminare per verificare l’esatta condizione del paziente.
Se questo fosse stato fatto i medici si sarebbero resi conto dell’alto rischio che avrebbe corso l’uomo esponendosi a un’operazione chirurgica (figuriamoci 19). Infatti il paziente presentava dei problemi di circolazione, e nella parte addominale il sangue non affluiva come di consueto.
Secondo gli inquirenti l’errore fatale del medico, che ha messo fine alla vita dell’uomo, sarebbe stato quello di chiudere definitivamente una delle arterie intestinali e di conseguenza bloccare l’afflusso di sangue proprio in quel punto.
Conclusioni
Insomma, il giusto trattamento del tumore al colon e, soprattutto, una diagnosi tempestiva e corretta, possono fare la differenza tra il vivere e il morire di una persona.
Se tu o un tuo caro ritenete di essere vittime di casi di malasanità riguardanti l’oncologia, e in particolare il tumore al colon, dovreste urgentemente richiedere il supporto di un team di legali esperti in casi del genere. Potreste aver diritto a un risarcimento danni, e al farvi giustizia soprattutto.
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Noi trattiamo questi casi quotidianamente, e siamo così sicuri di quello che facciamo che:
- non dovrai mai darci un euro fino a che non otterrai il risarcimento dei danni
- non dovrai neppure pagare le visite specialistiche necessarie per le indagini perché anche quelle saranno a nostro carico.