La Procedura Legale in Caso di Malasanità: Tutto Ciò che Devi Sapere

Procedura Legale in Caso di Malasanità

Topics covered

Hai subito un danno da errore medico e vuoi conoscere La Procedura Legale in Caso di Malasanità? Scopri come puoi ottenere il risarcimento: requisiti, tempi, danni risarcibili e cosa fare passo dopo passo.

Introduzione

Affrontare le conseguenze di un errore medico o di una gestione sanitaria inadeguata può essere traumatico, sia sul piano fisico che psicologico. Tuttavia, quando si subisce un danno evitabile durante un percorso di cura, la legge riconosce il diritto al risarcimento.
Molti pazienti o familiari, però, si trovano disorientati: come si ottiene concretamente un risarcimento per malasanità? A chi bisogna rivolgersi? Qual è la Procedura Legale in Caso di Malasanità e quali sono i tempi, i costi, i documenti necessari?

Questo articolo è pensato per guidarti, passo dopo passo, nella procedura legale in caso di malasanità. Ti spiegheremo con chiarezza:

  • quali sono i requisiti necessari per ottenere un risarcimento,
  • come funziona la valutazione medico-legale,
  • quali danni possono essere risarciti,
  • le diverse modalità per agire legalmente,
  • come si calcola il valore economico del risarcimento.

Che tu sia una vittima diretta o un familiare, sapere cosa fare è il primo passo per tutelare i tuoi diritti.

Indice

  1. Chi ha diritto al risarcimento per malasanità
  2. Quando si può chiedere un risarcimento: i requisiti fondamentali
  3. La prescrizione nei casi di malasanità
  4. Quali danni possono essere risarciti
  5. Come si calcola il risarcimento per errore medico
  6. Le fasi della Procedura Legale in Caso di Malasanità per ottenere il risarcimento
  7. L’importanza della consulenza medico-legale e legale specializzata
  8. Conclusione

1. Chi ha diritto al risarcimento per malasanità

Il risarcimento per malasanità è un diritto riconosciuto dalla legge a chi ha subito un danno ingiusto causato da un errore medico o da una gestione sanitaria inadeguata. Non si tratta solo di gravi interventi chirurgici sbagliati: possono rientrare nei casi di malasanità anche ritardi diagnostici, omissioni terapeutiche, infezioni contratte in ospedale o mancanza di consenso informato.

Perché un paziente abbia diritto al risarcimento è necessario che:

  • abbia subito un danno fisico, psicologico o economico significativo;
  • il danno sia stato causato da una condotta non conforme agli standard di cura da parte di medici, infermieri o strutture sanitarie;
  • sia possibile dimostrare un nesso causale diretto tra il comportamento scorretto e il danno riportato.

Il diritto al risarcimento non riguarda soltanto il paziente coinvolto. In caso di decesso o invalidità grave, anche i familiari più stretti possono chiedere il risarcimento per:

  • danno parentale, per la perdita o lesione del rapporto affettivo;
  • danno economico, se contribuivano o dipendevano dal reddito del paziente.

1.1 Chi può presentare una richiesta di risarcimento?

Pertanto possono presentare una richiesta di risarcimento per danni da malasanità:

  • Pazienti danneggiati da errori di diagnosi, terapia, chirurgia, monitoraggio, trasfusioni o infezioni ospedaliere;
  • Genitori o tutori in caso di danni a minori o persone incapaci;
  • Familiari stretti (coniuge, figli, genitori, fratelli/sorelle) in caso di decesso o danno irreversibile;
  • Eredi legittimi del paziente deceduto, anche ai fini del risarcimento patrimoniale.

Se vuoi approfondire l’argomento leggi anche il nostro articolo dedicato agli errori chirurgici e al risarcimento per responsabilità medica.

2. Quando si può chiedere un risarcimento: i requisiti fondamentali

Per poter ottenere un risarcimento in caso di malasanità, non basta aver vissuto un’esperienza negativa durante il percorso di cura. È necessario che il danno subito risponda a precisi requisiti giuridici. In assenza di questi elementi, anche una gestione sanitaria discutibile potrebbe non tradursi in un diritto al risarcimento.

Ecco i tre presupposti essenziali da verificare prima di avviare una procedura legale per risarcimento:

1. Esistenza di un danno reale e dimostrabile

Il primo requisito è che il paziente abbia subito un danno concreto, cioè un peggioramento delle condizioni di salute, un’invalidità, un aggravamento di una patologia preesistente, un danno estetico o psicologico, oppure – nei casi più gravi – la perdita della vita.

Attenzione: la sola insoddisfazione per le cure ricevute non basta a dare diritto al risarcimento per malasanità. Il danno deve essere documentato e quantificabile e per questo è fondamentale una relazione medico-legale.

2. Condotta colposa del medico o della struttura

Il secondo elemento fondamentale è che il danno sia conseguenza diretta di una condotta sanitaria inadeguata. Questo significa che il medico o la struttura non hanno rispettato:

  • linee guida scientifiche;
  • protocolli clinici;
  • dovere di diligenza e prudenza previsti dalla legge.

Parliamo quindi di:

  • errori chirurgici o terapeutici;
  • diagnosi mancate o sbagliate;
  • ritardi nell’esecuzione di esami o delle terapie;
  • infezioni ospedaliere evitabili;
  • omissione di controlli postoperatori;
  • mancato consenso informato al paziente.

3. Nesso causale tra errore e danno

Il terzo pilastro è il cosiddetto nesso causale. È necessario dimostrare che, senza l’errore medico, il danno non si sarebbe verificato oppure sarebbe stato molto meno grave.

Per questa verifica serve una perizia medico-legale, svolta da specialisti esperti, che analizzano:

  • la documentazione clinica del paziente;
  • gli esami diagnostici;
  • il comportamento del personale sanitario.

Solo se viene accertato questo legame diretto tra condotta e danno, il caso potrà essere considerato fondato dal punto di vista legale. 

Un esempio concreto? Scopri la storia di Serenella e come ha ottenuto un risarcimento per intervento in laparoscopia errato, dopo gravi complicanze e ritardi diagnostici.

3. La prescrizione nei casi di malasanità

Anche quando sussistono tutti i requisiti per richiedere un risarcimento, la legge impone dei limiti di tempo entro cui agire. Superato quel termine, il diritto si estingue, anche se il danno è evidente ed il medico ha effettivamente sbagliato.

Conoscere le regole sulla prescrizione nei casi di malasanità è quindi fondamentale per non perdere il diritto al risarcimento.

Quanto tempo hai per agire?

I tempi variano in base a chi si ritiene responsabile del danno subito:

  • 10 anni se si agisce contro una struttura sanitaria, pubblica o privata (es. ospedale, clinica, casa di cura).
    Questo perché si tratta di una responsabilità contrattuale, legata al rapporto tra paziente e struttura.
  • 5 anni se si agisce contro un medico dipendente di una struttura pubblica, nel caso in cui non vi sia stato un rapporto diretto con il paziente (es. medico di guardia ospedaliera o chirurgo operante su turnazione).

Quando inizia a decorrere la prescrizione?

Contrariamente a quanto si pensa, la prescrizione non parte dal giorno dell’errore medico, ma dal momento in cui il danno si manifesta in modo evidente. Per questo è importante conoscere nel dettaglio la Procedura Legale in Caso di Malasanità.

Questo è particolarmente importante nei casi in cui:

  • la complicanza si presenta a distanza di tempo dall’intervento;
  • il paziente scopre solo dopo anni che un errore o una negligenza ha causato i suoi problemi;
  • ci sono danni progressivi, che peggiorano con il tempo (es. infezioni non diagnosticate, diagnosi errate o ritardate, lesioni interne misconosciute).

In questi casi, si applica il principio secondo cui la prescrizione decorre dal giorno in cui il paziente prende coscienza del danno e della sua origine.

Non perdere tempo prezioso

Molti pazienti si rivolgono tardi ad un legale, pensando di avere tempo a sufficienza e scoprono che il termine di legge è già scaduto.
Altri commettono l’errore di inviare la diffida senza interrompere correttamente la prescrizione.

Per questo è fondamentale agire con tempestività e farsi affiancare da professionisti esperti, in grado di valutare il caso e bloccare i termini con gli atti formali corretti. Per evitare di perdere i tuoi diritti, meglio agire subito e richiedere una consulenza legale mirata.

Se hai bisogno di Aiuto Malasanità contattaci al Numero Verde 800.100.222 oppure compila il modulo online.

4. Quali danni possono essere risarciti

Quando si subisce un errore medico oppure una gestione sanitaria inadeguata, il risarcimento non riguarda solo le conseguenze fisiche. La legge italiana prevede infatti che il paziente danneggiato possa ottenere un risarcimento completo, che tenga conto di tutti gli effetti negativi subiti, diretti e indiretti.

Ma quali sono, nel dettaglio, i danni risarcibili in caso di malasanità?

  • Danni fisici

Sono i più evidenti e riguardano:

  • lesioni permanenti (es. invalidità, disabilità motorie, danni neurologici);
  • lesioni temporanee (convalescenze prolungate, dolore fisico, perdita di autonomia);
  • peggioramento di una patologia preesistente causato da cure errate;
  • danni estetici (esiti cicatriziali gravi, deformazioni);
  • perdita di chance di guarigione o sopravvivenza.

Il danno fisico è sempre valutato attraverso una perizia medico-legale, che quantifica l’invalidità permanente e temporanea e ne stima il valore economico.

  • Danni psicologici

Non meno importanti, i danni psichici possono includere:

  • ansia, depressione, disturbi del sonno o dell’adattamento;
  • stress post-traumatico da esperienze mediche invasive o traumatiche;
  • perdita di serenità, fiducia nei medici, relazioni compromesse.

Anche questi danni possono essere quantificati e risarciti, se documentati da relazioni psichiatriche o psicologiche.

  • Danni patrimoniali

Comprendono tutte le perdite economiche subite a causa dell’evento:

  • spese mediche aggiuntive (visite, esami, farmaci, fisioterapia);
  • interventi correttivi o riabilitativi;
  • spese per assistenza domiciliare o badanti;
  • perdita di reddito (assenza dal lavoro, licenziamento, riduzione della capacità lavorativa);
  • spese legali e peritali.

Anche i familiari possono subire danni patrimoniali, ad esempio, in caso di decesso o di necessità di assistenza continuativa ad un congiunto invalido per colpa medica.

  • Danno parentale

In caso di decesso o invalidità grave, i familiari stretti (coniuge, figli, genitori, fratelli) hanno diritto ad ottenere un risarcimento per la perdita del rapporto affettivo con il paziente.

Questo tipo di risarcimento – chiamato danno da perdita del rapporto parentale – è riconosciuto anche dalla Corte di Cassazione e viene calcolato sulla base di criteri specifici (legame familiare, età, convivenza, impatto emotivo).

Nel prossimo capitolo vedremo come si calcola concretamente il valore economico di questi danni.

Anche i casi pediatrici possono nascondere errori gravi: leggi il nostro approfondimento sulla responsabilità medica e risarcimento per errori neonatali.

5. Come si calcola il risarcimento per errore medico

Stabilire quanto vale un risarcimento per malasanità non è semplice. Ogni caso è diverso e richiede una valutazione personalizzata basata su criteri oggettivi e tabelle ufficiali. L’importo finale dipende da una serie di fattori, tra cui l’età del paziente, la gravità del danno subito e le sue ripercussioni sulla vita quotidiana e lavorativa.

Vediamo in concreto come viene calcolato.

Le tabelle del Tribunale di Milano

Per orientare il calcolo del risarcimento, in Italia si fa riferimento alle cosiddette “tabelle milanesi”, elaborate dal Tribunale di Milano e utilizzate dalla maggior parte dei tribunali.

Queste tabelle attribuiscono un valore economico a:

  • ogni punto percentuale di invalidità permanente, in base all’età del paziente;
  • giorni di inabilità temporanea assoluta o parziale (cioè quando il paziente non può svolgere le normali attività quotidiane o lavorative);
  • sofferenza morale, da personalizzare in base alla vicenda specifica.

Esempio:
Un paziente di 35 anni con un’invalidità permanente del 30% potrà ottenere un risarcimento superiore rispetto a una persona più anziana con lo stesso danno, poiché l’impatto sulla vita futura è maggiore.

Personalizzazione del risarcimento

Ogni caso può essere personalizzato secondo diversi elementi:

  • entità del danno fisico e psicologico;
  • perdita di autonomia od autosufficienza;
  • compromissione della vita relazionale, affettiva, sessuale;
  • impatto lavorativo ed economico (es. riduzione della capacità reddituale);
  • presenza di figli minori o familiari a carico.

In casi particolarmente gravi, possono essere riconosciuti risarcimenti superiori ai parametri standard, tenendo conto della sofferenza globale del paziente e della famiglia.

Risarcimento ai familiari

Nel caso di decesso o lesioni gravissime, i familiari possono ottenere un risarcimento autonomo, anche cumulabile con quello spettante al paziente, calcolato sempre secondo criteri tabellari ma modulato in base al rapporto parentale, alla convivenza ed all’età.

Chi effettua il calcolo?

Il calcolo finale viene solitamente formulato da:

  • il giudice, in caso di causa civile;
  • l’assicurazione della struttura sanitaria o del medico, in caso di accordo stragiudiziale;
  • il consulente medico-legale, che stabilisce l’invalidità e stima il danno complessivo.

In tutti i casi, il supporto di un legale esperto in risarcimento da malasanità è essenziale per:

  • valutare se l’importo proposto è equo;
  • negoziare un risarcimento pieno e personalizzato.

6. Le fasi della Procedura Legale in Caso di Malasanità per ottenere il risarcimento

La richiesta di risarcimento può avvenire in via amichevole, tramite mediazione o con una causa civile. Ogni caso va valutato attentamente da un legale e da un medico-legale per scegliere il percorso migliore.

Affrontare un percorso per il risarcimento da malasanità può sembrare complesso, ma conoscere con precisione le fasi della procedura legale aiuta a chiarire i tempi, le possibilità ed i passaggi da affrontare.

Vediamo le tre strade principali previste dalla legge: la via stragiudiziale, la mediazione sanitaria ed il ricorso giudiziale in tribunale.

6.1 Richiesta stragiudiziale

La via più veloce e meno conflittuale è quella stragiudiziale, cioè senza andare in tribunale.

Consiste nell’invio di una richiesta formale di risarcimento (diffida) alla struttura sanitaria o al medico responsabile, accompagnata da:

  • documentazione medica completa,
  • perizia medico-legale,
  • calcolo del danno.

L’obiettivo è arrivare ad un accordo economico, con il coinvolgimento delle compagnie assicurative, evitando cause lunghe e costose.
Sicuramente, in questo caso il vantaggio è rappresentato dalla rapidità, riservatezza, minor stress per il paziente.

6.2 Mediazione sanitaria

In alcuni casi, prima di iniziare una causa civile, la legge impone un tentativo obbligatorio di mediazione (D.lgs. 28/2010). È una procedura formale ma non contenziosa, in cui:

  • le parti si incontrano con un mediatore terzo ed imparziale;
  • ciascuno espone le proprie ragioni;
  • si cerca di trovare una soluzione condivisa.

Anche se più informale, è fondamentale essere assistiti da un avvocato esperto, che tuteli i tuoi interessi.

Esito possibile: accordo oppure mancata intesa → si può allora iniziare una causa in tribunale.

6.3 Procedura giudiziale

Se la trattativa fallisce o l’offerta risarcitoria è inadeguata, è possibile avviare una causa civile per responsabilità medica.

Nella maggior parte dei casi, la legge prevede l’avvio della causa con un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) ai sensi dell’art. 696-bis c.p.c., una procedura specifica che consente di nominare un medico legale imparziale (CTU) per valutare la responsabilità e l’entità del danno.

Se l’ATP non porta a un accordo, si può procedere con una causa civile vera e propria, tramite atto di citazione. Il percorso prevede poi l’eventuale sentenza con condanna al risarcimento.

In ogni fase del procedimento è comunque possibile raggiungere un accordo transattivo, anche dopo la perizia, evitando l’udienza finale.

Tempi medi: 1-4 anni (ma variabili secondo la complessità e il tribunale).

7. L’importanza della consulenza medico-legale e legale specializzata

Quando si affronta un caso di malasanità, non è sufficiente avere ragione: è fondamentale dimostrarlo nel modo giusto. Per questo motivo, affidarsi a professionisti esperti in responsabilità medica è un passaggio cruciale per ottenere un risarcimento concreto, rapido e adeguato.

Perché serve una perizia medico-legale?

Il cuore di ogni richiesta di risarcimento è la perizia medico-legale, ovvero un’analisi tecnica che ricostruisce:

  • la condotta del personale sanitario,
  • la correttezza (o meno) delle cure ricevute,
  • il nesso causale tra errore e danno.

Solo con una relazione ben documentata e redatta da specialisti qualificati, è possibile:

  • sostenere una richiesta risarcitoria solida;
  • convincere l’assicurazione o il giudice;
  • ottenere una valutazione del danno fisico, psicologico ed economico.

Il ruolo dell’avvocato esperto in malasanità

Il diritto sanitario è un ambito complesso, che richiede competenze molto specifiche. Un avvocato generico può non avere la preparazione necessaria per affrontare le dinamiche medico-legali, le consulenze tecniche e le trattative con le assicurazioni.

Un avvocato specializzato in malasanità:

  • conosce le strategie per accelerare le pratiche;
  • valuta i rischi e i vantaggi di ogni percorso (stragiudiziale o giudiziale);
  • ti guida in tutte le fasi della pratica: raccolta documenti, perizia, diffida, mediazione o causa.

8. Conclusione

Quando si subisce un danno a causa di un errore medico, ottenere un risarcimento non è solo un diritto, ma un passo fondamentale per recuperare dignità, equilibrio e sicurezza economica. Tuttavia, per riuscirci, è essenziale non improvvisare: servono esperienza e competenza.

Con Aiuto Malasanità non sei solo.

Il nostro team è composto da avvocati specializzati in responsabilità medica e da medici legali con esperienza clinica, che lavorano fianco a fianco fin dal primo contatto. Offriamo:

  • una valutazione gratuita e realistica del caso entro poche ore;
  • supporto immediato per richiedere la documentazione clinica necessaria;
  • assistenza stragiudiziale e giudiziale con gestione completa dei costi;
  • la garanzia di procedere solo quando esistono reali possibilità di successo.

Inoltre, non chiediamo anticipi: il nostro compenso è proporzionale al risultato e viene corrisposto solo se otteniamo il risarcimento. 

Hai vissuto un errore medico o sospetti un caso di malasanità?

Non aspettare che il tempo giochi contro i tuoi diritti. Ogni giorno può fare la differenza.
Contattaci oggi stesso per una prima valutazione gratuita e senza impegno.

Chiama il Numero Verde 800.100.222 oppure compila il modulo online: ti risponderemo entro 24 ore.

Link utili

Legge 8 Marzo 2017

La Responsabilità Medica

Ministero della Giustizia

Author

  • Prof. Dott. De Luca Paolo

    Già Docente Scuola di Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni Università “La Sapienza”

Author

Prof. Dott. De Luca Paolo

Già Docente Scuola di Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni Università “La Sapienza”

Author

Prof. Dott. De Luca Paolo

Author

  • Prof. Dott. De Luca Paolo

    Già Docente Scuola di Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni Università “La Sapienza”

Lascia i tuoi dati, raccontaci brevemente il tuo caso e ti ricontatteremo al più presto

dal nostro blog
Articoli Utili

Ogni settimana publichiamo articoli utili a capire come ottenere giustizia.