L’Acinetobacter spp. è un batterio che si trova comunemente nell’ambiente e che può vivere sulla pelle umana senza causare alcun danno apparente. Tuttavia, quando questi batteri entrano nel corpo, possono provocare rischi potenzialmente pericolosi, specialmente in pazienti già debilitati. Gli Acinetobacter sono noti per causare infezioni del sangue, dei polmoni e del tratto urinario, in particolare tra persone che si trovano in terapia intensiva, con l’uso di dispositivi medici come cateteri e ventilatori, o che soffrono di patologie croniche.
Il problema principale con Acinetobacter spp. è la sua resistenza a molti antibiotici comuni, rendendo le infezioni più difficili da trattare e potenzialmente fatali. In questo contesto, le strutture sanitarie hanno il dovere di attuare rigorosi protocolli per prevenire la diffusione di tali infezioni, soprattutto in ambienti ospedalieri vulnerabili come le terapie intensive. Se una struttura fallisce nell’adottare le adeguate misure preventive e un paziente contrae un’infezione da Acinetobacter spp., si potrebbe configurare un caso di negligenza medica.
Quando tali omissioni o errori portano al peggioramento delle condizioni del paziente o, nel caso più grave, al decesso, i parenti della vittima hanno il diritto di chiedere un risarcimento.
- Danni morali: per il dolore e la sofferenza causata dalla perdita del proprio caro.
- Danni patrimoniali: per le spese mediche sostenute, costi funebri e altre perdite economiche.
- Danno esistenziale: per la significativa alterazione delle abitudini di vita dei familiari a causa della perdita subita.
Argomenti Trattati
- Acinetobacter spp. e Resistenza agli Antibiotici
- Acinetobacter: Che Cos’è?
- Il Risarcimento è Importante?
- Procedura Legale da Seguire in Caso di Morte da Acinetobacter
- Fattori di Rischio per Infezioni Ospedaliere
- Conclusioni
1.Acinetobacter spp. e Resistenza agli Antibiotici
Negli ultimi anni, le infezioni causate da Acinetobacter spp. hanno destato una crescente preoccupazione a causa della loro multiresistenza agli antibiotici. Secondo i dati raccolti dal Sistema di Sorveglianza dell’Antibiotico-Resistenza in Italia, l’80% delle infezioni da Acinetobacter si verifica in ambito ospedaliero, e in particolare tra pazienti gravemente malati o sottoposti a ventilazione meccanica e altre procedure invasive. I dati più recenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ultimo Rapporto sull’Antibiotico-Resistenza indicano che nel 2022 i valori di resistenza di questo batterio sono rimasti elevati e stabili rispetto all’anno precedente, con percentuale di resistenza particolarmente critica per diversi gruppi di antibiotici e più nello specifico:
- I Fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina) hanno registrato la più alta percentuale di resistenza, raggiungendo l’89,1%.
- I Carbapenemi (imipenem, meropenem), considerati farmaci di ultima linea, hanno mostrato un livello di resistenza altrettanto preoccupante dell’88,5%.
- Gli Aminoglicosidi (gentamicina, amikacina), solitamente impiegati per trattare infezioni gravi, hanno dimostrato un livello di resistenza pari all’86,5%.
Acinetobacter baumannii è una delle principali cause di infezioni nosocomiali che colpiscono in particolare pazienti immunocompromessi, quelli sottoposti a lunghe degenze o a interventi invasivi, aumentando il rischio di polmoniti, sepsi e infezioni del tratto urinario e la loro crescente multiresistenza complica notevolmente la capacità di trattamento delle infezioni ospedaliere da Acinetobacter spp. Questi dati, infatti, evidenziano un numero limitato di opzioni terapeutiche efficaci. In Italia, la resistenza agli antibiotici è più comune nelle regioni meridionali, riflettendo un problema diffuso di multi-resistenza in tutto il sistema sanitario che rende necessario un controllo rigoroso delle infezioni all’interno degli ospedali, in particolare nelle unità di terapia intensiva, dove i pazienti sono più esposti a rischio. In caso di infezione ospedaliera da Acinetobacter causata da negligenza medica, i familiari della vittima possono richiedere un risarcimento.
1.1 Incidenza di Infezioni Nosocomiali da Acinetobacter spp.
Come descritto nell’articolo del Ministero della Salute, le infezioni nosocomiali hanno un impatto clinico ed economico rilevante nel nostro Paese e per ridurne la diffusione è necessario adottare in tutte le strutture ospedaliere rigorose misure di prevenzione e controllo. Le Linee Guida principali prevedono come misure fondamentali: il lavaggio corretto delle mani, l’uso corretto di antibiotici e disinfettanti, non prolungare la durata della degenza ospedaliera oltre il necessario, ecc.
Nel tempo sono stati emanati dal Ministero della Salute vari documenti specifici sul controllo delle infezioni ospedaliere, come il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020 e il “Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025”. La sorveglianza sull’antibiotico-resistenza dell’Istituto Superiore di Sanità (AR-ISS) ha lo scopo di monitorare la resistenza agli antibiotici in alcuni batteri responsabili di infezioni gravi come batteriemie e meningiti, acquisite sia nell’ambiente che in ospedale. I batteri monitorati includono: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp.
1.2 Implicazioni per la Responsabilità Medica
Di fronte a tali tassi di resistenza, le strutture sanitarie devono applicare protocolli severi per prevenire la diffusione delle infezioni e monitorare attentamente l’utilizzo degli antibiotici. In caso di mancata prevenzione, i pazienti possono sviluppare infezioni gravi e difficili da trattare, che in alcune circostanze possono condurre alla morte.
In situazioni dove si rileva una negligenza nell’applicazione di misure preventive o nella scelta del trattamento antibiotico adeguato, i familiari della vittima possono chiedere un risarcimento per malasanità. È fondamentale raccogliere prove che dimostrino l’inadeguatezza dell’assistenza fornita in modo da ottenere un risarcimento per infezione ospedaliera da Acinetobacter che può coprire danni morali, patrimoniali ed esistenziali. Contattaci al Numero Verde 800.100.222 oppure compila il modulo per ricevere assistenza legale e far valere i tuoi diritti.
2.Acinetobacter: Che Cos’è?
Acinetobacter è un genere di batteri che si trovano comunemente nell’ambiente, come nel suolo, nell’acqua e sulla pelle umana. Il nome deriva dal greco (“batterio non mobile”) ed è stato scelto per descrivere morfologia e comportamento di questi batteri poiché, al microscopio, appaiono come piccoli bastoncini o cocco-bacilli che non mostrano movimento autonomo. Questi batteri comprendono numerose specie, ma quella più nota perché associata a infezioni ospedaliere è Acinetobacter baumannii che può sopravvivere per mesi in ambiente ospedaliero, inclusi strumenti medici, letti, maniglie delle porte, ecc., caratteristica lo rende estremamente pericoloso.
2.1 Caratteristiche Principali di Acinetobacter
- Gram-negativo: Questo significa che il batterio ha una membrana esterna complessa che lo rende meno permeabile e più resistente ad alcuni antibiotici.
- Opportunista: L’Acinetobacter non causa solitamente infezioni nelle persone sane, ma può infettare soggetti immunocompromessi o
- Resistente agli antibiotici: Una delle caratteristiche principali di alcune specie di Acinetobacter, soprattutto A. baumannii, è la capacità di sviluppare una resistenza a molti antibiotici, inclusi i carbapenemi, che sono spesso usati come terapia di ultima linea per trattare gravi.
- Sopravvive in ambienti difficili: L’Acinetobacter può sopravvivere a lungo su superfici secche e umide, rendendolo un batterio particolarmente problematico negli ambienti ospedalieri.
2.2 Tipi di Infezioni Causate da Acinetobacter
Sebbene la maggior parte delle specie di Acinetobacter non sia pericolosa per le persone sane, alcune specie, come Acinetobacter baumannii, possono causare infezioni gravi nei pazienti ospedalizzati, soprattutto quelli che sono sottoposti a trattamenti intensivi o che utilizzano dispositivi medici come cateteri e ventilatori. Tra le infezioni più comuni associate ad Acinetobacter ci sono:
- Infezioni respiratorie: Sono particolarmente comuni nei reparti di terapia intensiva, soprattutto sotto forma di polmonite associata a ventilazione meccanica. A. baumannii è il principale patogeno responsabile.
- Infezioni urinarie: Soprattutto nei pazienti cateterizzati. Le specie più comuni sono A. baumannii, A. lwoffii e A. pittii.
- Infezioni del sangue: Le batteriemie da Acinetobacter sono frequenti nei pazienti immunocompromessi, specialmente in contesti ospedalieri. A. baumannii è nuovamente la specie principale, ma anche altre specie come A. lwoffii e A. johnsonii possono essere responsabili.
- Infezioni del sito chirurgico e ferite: Acinetobacter può infettare le ferite, soprattutto in ambienti ospedalieri, dove si verificano spesso infezioni post-operatorie.
- Meningite: Raramente A. baumannii può causare meningite, specialmente dopo interventi neurochirurgici o traumi cranici.
La specie più rilevante dal punto di vista clinico, spesso resistente agli antibiotici che causa l’80% delle infezioni ospedaliere è A. baumannii. Va ricordato anche Acinetobacter calcoaceticus che fa parte del gruppo di specie chiamato “A. baumannii-calcoaceticus complex” ed è simile per patogenicità ad A. baumannii. Esso può causare: polmonite, infezioni urinarie, infezioni del sangue, infezioni delle ferite chirurgiche.
2.3 Resistenza agli Antibiotici di Acinetobacter
L’Acinetobacter, in particolare Acinetobacter baumannii , è noto per la sua resistenza a diversi antibiotici. Questi batteri riescono a sopravvivere agli antibiotici attraverso diversi trucchi, ad esempio:
- Enzimi che alterano gli antibiotici: Alcuni batteri producono enzimi in grado di modificare o distruggere gli antibiotici, rendendoli inefficaci. Questo avviene con antibiotici come i beta-lattamici (penicillina), i carbapenemi e gli aminoglicosidi.
- Ridotta espressione delle porine nella membrana esterna: I batteri possono ridurre la quantità o la dimensione di canali chiamati “porine” sulla loro membrana esterna, che servono a far entrare gli antibiotici. Se meno antibiotici riescono a penetrare nel batterio, il trattamento diventa meno efficace. Questo è un meccanismo usato contro antibiotici come i beta-lattamici e i carbapenemi.
- Alterazione delle proteine leganti la penicillina (PBP): I batteri possono modificare le proteine che si legano agli antibiotici (come la penicillina). In questo modo, gli antibiotici non riescono più a legarsi efficacemente al batterio e a ucciderlo. Questo meccanismo colpisce i beta-lattamici e i carbapenemi.
- Mutazioni negli enzimi: Alcuni antibiotici, come i chinoloni, agiscono interferendo con alcuni enzimi del batterio. Se i batteri subiscono mutazioni in questi enzimi, gli antibiotici non riescono più a bloccare la replicazione del DNA, e quindi il batterio continua a sopravvivere.
I ceppi multi-resistenti (MDR) di Acinetobacter sono in grado di resistere a molti degli antibiotici utilizzati di routine e questa resistenza rende il trattamento delle infezioni molto complesso e spesso richiede l’uso di antibiotici di riserva o combinazioni di farmaci.
2.4 Trattamento delle Infezioni da Acinetobacter
Il trattamento delle infezioni da Acinetobacter, in particolare Acinetobacter baumannii, è diventato sempre più complicato a causa della resistenza diffusa agli antibiotici, soprattutto nei contesti ospedalieri. Tuttavia, ci sono ancora alcune strategie terapeutiche che vengono adottate per gestire queste infezioni. Ecco un quadro generale dei trattamenti e delle strategie disponibili:
- Terapia Antibiotica Mirata
Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è essenziale eseguire un test di antibiogramma per determinare la sensibilità del ceppo di Acinetobacter agli antibiotici. Dato che molti ceppi sono multiresistenti (MDR), questa valutazione permette di scegliere l’antibiotico più efficace per il paziente.
- Terapia Antibiotica Combinata
Dati i livelli elevati di resistenza, spesso viene adottata una terapia antibiotica combinata per aumentare l’efficacia del trattamento. Le combinazioni comuni includono:
- Carbapenemi + polimixina
- Colistina + tigeciclina
- Aminoglicosidi + altri antibiotici a cui il ceppo mostra una sensibilità parziale
Le terapie combinate sono utilizzate per superare eventuali resistenze sviluppate dal batterio e per ridurre il rischio di fallimento terapeutico.
- Nuovi Antibiotici
Sono in fase di sviluppo o di approvazione nuovi antibiotici per combattere i ceppi di Acinetobacter resistenti agli antibiotici tradizionali. Ad esempio il Cefiderocol che è una cefalosporina di nuova generazione, efficace contro A. baumannii multi-resistente. È stata recentemente approvata per il trattamento delle infezioni resistenti ai carbapenemi.
- Strategie Non Antibiotiche
Quando le opzioni antibiotiche sono limitate, si ricorre anche a strategie di supporto e misure non antibiotiche:
- Rimozione di dispositivi medici: Rimuovere o sostituire dispositivi medici infetti come cateteri o tubi di ventilazione per controllare l’infezione.
- Debridement e drenaggio: Nel caso di infezioni localizzate, come infezioni della pelle o delle ferite chirurgiche, il drenaggio del pus o la rimozione del tessuto infetto può essere utile per ridurre il carico batterico.
- Terapie Future
Alcune terapie innovative stanno emergendo come potenziali alternative per il trattamento di infezioni resistenti:
- Batteriofagi: Terapia sperimentale che utilizza virus che infettano e uccidono i batteri, i batteriofagi potrebbero rappresentare una soluzione futura per trattare infezioni resistenti agli antibiotici.
- Terapia immunologica: Approcci come l’uso di anticorpi monoclonali mirati contro specifiche proteine di Acinetobacter potrebbero potenzialmente migliorare l’efficacia del trattamento.
2.5 Prevenzione delle Infezioni da Acinetobacter
Dati i rischi di infezioni nosocomiali e la rapida diffusione di Acinetobacter in ambienti ospedalieri, è fondamentale mettere in atto rigide misure di prevenzione e controllo delle infezioni, come:
- Isolamento dei pazienti infetti
- Igiene delle mani e pulizia ambientale
- L’uso prudente degli antibiotici negli ospedali
Se la prevenzione non viene adeguatamente applicata e un paziente sviluppa un’infezione grave, potrebbe trattarsi di un caso di responsabilità legale per malasanità da infezione nosocomiale, in cui i familiari possono avere diritto a richiedere un risarcimento per negligenza medica. Puoi contattare Aiuto Malasanità al Numero Verde 800.100.222 o compilare il modulo per essere richiamato da un consulente esperto in malasanità.
3. Il Risarcimento è Importante?
Quando una persona cara subisce danni alla salute o perde la vita a causa di errori medici, l’obiettivo principale non è semplicemente ottenere un risarcimento economico. Nessun importo potrà mai restituire la serenità e compensare il dolore profondo subito dalla vittima e dai suoi familiari. Tuttavia, il vero interesse dei parenti è spesso quello di assicurarsi che i sanitari e le strutture ospedaliere riconoscano l’errore commesso, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.
Il risarcimento, a differenza delle sanzioni penali, svolge una funzione dissuasiva molto importante. Spingendo i responsabili a riflettere sugli errori compiuti, il risarcimento può incentivare le strutture sanitarie a migliorare le proprie pratiche, riducendo il rischio che altre famiglie affrontino lo stesso dramma. Il risarcimento per infezione ospedaliera da Acinetobacter può coprire danni morali, patrimoniali ed esistenziali.
Ogni caso è unico e richiede un’attenta valutazione legale. Contatta Aiuto Malasanità al numero 800.100.222 oppure compila il modulo in homepage per capire come possiamo assisterti nel far valere i tuoi diritti in caso di responsabilità legale per malasanità da infezione nosocomiale.
3.1 Danni Risarcibili in Caso di Morte da Acinetobacter
In caso di decesso causato da un’infezione da Acinetobacter dovuta a negligenza medica, i familiari della vittima possono ottenere un risarcimento per diversi tipi di danni. Al termine della causa contro l’ospedale o la struttura sanitaria coinvolta, i danni risarcibili possono essere suddivisi in diverse categorie:
1. Danno alla salute della persona deceduta
Questo tipo di danno riguarda la compromissione dell’integrità psico-fisica subita dalla vittima tra l’errore medico e il momento del decesso. Si riferisce alla sofferenza fisica e psicologica vissuta durante questo periodo, ed è valutata tenendo conto della gravità della condizione della vittima e della durata del suo calvario.
2. Danno morale terminale della persona deceduta
Questo danno è riconosciuto quando la vittima ha avuto lucida consapevolezza dell’approssimarsi della propria morte. In questi casi, viene risarcita la sofferenza psicologica legata alla consapevolezza del destino inesorabile, un aspetto che amplifica il dolore vissuto dalla persona negli ultimi giorni o ore di vita.
3. Danno morale ai familiari
Si tratta di un danno strettamente legato alla lesione della sfera affettiva dei familiari, come previsto dagli articoli 2, 29 e 30 della Costituzione Italiana. Questo danno riconosce il dolore morale causato dalla perdita di una persona cara e l’interruzione dei legami di affetto, solidarietà e supporto che esistevano all’interno della famiglia. Include la violazione del diritto alla piena e libera espressione della persona all’interno della propria formazione sociale primaria: la famiglia.
4. Danno economico dei familiari
Questo danno si verifica quando la morte della vittima ha un impatto diretto sulle condizioni economiche dei familiari, soprattutto se la persona deceduta contribuisce al sostentamento della famiglia. L’articolo 137 del D.Lgs. 209/2005 stimare i criteri per calcolare il reddito perso a causa del decesso:
- Per il lavoro dipendente: Il reddito considerato ai fini del risarcimento è il più elevato tra quelli percepiti negli ultimi tre anni, e include anche i redditi esenti, al lordo di detrazioni e ritenute.
- Per altri casi: Quando non è possibile stabilire un reddito basato sul lavoro dipendente, il reddito da considerare non può essere inferiore a tre volte l’importo annuo della pensione sociale.
4. Procedura Legale da Seguire in Caso di Morte da Acinetobacter
In caso di un decesso causato da un’infezione da Acinetobacter, soprattutto se si sospetta che vi sia stata negligenza o errore medico, si può intraprendere una procedura legale per ottenere giustizia e risarcimento per la responsabilità professionale medica. Ecco i principali passaggi legali da seguire:
1. Raccolta delle prove mediche: La prima fase è la raccolta di tutte le prove che possono supportare un caso di malasanità. Questo include:
- Cartella clinica completa: La cartella clinica del paziente è un documento chiave che contiene tutte le informazioni sui trattamenti, le diagnosi e le terapie somministrate. La legge consente di richiederne una copia all’ospedale o alla clinica dove si è verificato il decesso.
- Referti medici: Tutti i referti di analisi del sangue, test microbiologici (come i risultati dei test che confermano la presenza di Acinetobacter ), esami strumentali e autopsie.
- Documentazione relativa alle infezioni: Se vi è stata un’infezione da Acinetobacter acquisita in ospedale (infezione nosocomiale), è necessario documentare quando e come si è verificata, inclusi i rapporti di laboratorio e le eventuali misure adottate per trattarla.
2. Richiesta di perizia medico-legale: Una perizia medico-legale è fondamentale per stabilire se vi è stata una condotta negligente da parte dei medici o del personale sanitario. La perizia dovrà:
- Valutare il trattamento: Analizzare se i medici seguito hanno i protocolli standard di trattamento per prevenire o gestire l’infezione.
- Determinare il nesso causale: Stabilire se l’infezione da Acinetobacter è stata la causa diretta del decesso e se vi è un legame tra la condotta dei medici o delle strutture sanitarie e l’esito fatale.
- Valutare la prevenzione delle infezioni: Esaminare se l’ospedale ha seguito le procedure di prevenzione delle infezioni (sterilizzazione, uso corretto di antibiotici, misure igieniche) e se la gestione della situazione ha rispettato gli standard clinici.
3. Consulenza legale: È necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in responsabilità professionale medica o malasanità. Questo passaggio serve per:
- Valutare la fattibilità del caso: L’avvocato, con l’ausilio di esperti medici, esaminerà la documentazione medica e la perizia per determinare se ci sono elementi sufficienti per avviare un’azione legale.
- Stimare il danno: L’avvocato quantificherà il danno subito, considerando il dolore e la sofferenza dei familiari, la perdita di reddito, i costi delle cure mediche e altre voci di risarcimento.
4. Richiesta di accertamento tecnico preventivo (ATP): In molti casi, prima di iniziare una causa civile vera e propria, può essere utile presentare una richiesta di accertamento tecnico preventivo, che permette di ottenere una perizia super partes disposta dal giudice. Questo strumento ha il vantaggio di accelerare l’eventuale accordo tra le parti o fornire una base solida per la causa.
5. Avvio della causa civile: Se la perizia conferma che ci sono state negligenze o omissioni da parte del personale sanitario, si può procedere con una causa civile per:
- Responsabilità professionale medica: L’azione è rivolta contro i medici, l’ospedale o la struttura sanitaria che ha curato il paziente.
- Richiesta di risarcimento danni: Il risarcimento può includere danni patrimoniali (spese mediche, perdita di reddito, spese funerarie) e danni non patrimoniali (dolore e sofferenza, perdita del rapporto parentale).
6. Prova del nesso causale: Per vincere una causa di malasanità, è essenziale dimostrare:
- Il nesso causale: La relazione diretta tra l’infezione da Acinetobacter (acquisita in ospedale) e la morte del paziente. Per ottenere il risarcimento per infezione ospedaliera da Acinetobacter è necessario dimostrare che l’infezione non è stata adeguatamente prevenuta o gestita, e che la condotta dei sanitari ha contribuito al decesso.
- La colpa del personale sanitario: Deve essere provato che i medici o il personale dell’ospedale hanno agito con negligenza, imperizia o imprudenza, violando i protocolli di prevenzione delle infezioni o non trattando correttamente l’infezione.
- Onere probatorio a carico dell’ospedale: la struttura deve fornire prove concrete di aver adottato tutte le misure previste dalle normative vigenti e dalle leges artis per prevenire le infezioni ospedaliere e di aver seguito scrupolosamente i protocolli di prevenzione.
7. Trattativa e risoluzione stragiudiziale: Prima di arrivare a una sentenza, l’ospedale o l’assicurazione può cercare di risolvere il caso con un accordo stragiudiziale. Questo processo, se accettato dalle parti, permette di ottenere un risarcimento senza proseguire con la causa civile, evitando lungaggini giudiziarie.
8. Sentenza e risarcimento: Se non si raggiunge un accordo, il processo continuerà fino alla sentenza di risarcimento per infezione ospedaliera da Acinetobacter.
9. Azioni penali (facoltativo): In alcuni casi, oltre alla causa civile, potrebbe essere avviata anche una causa penale contro i medici o il personale ospedaliero, se si ritiene che vi sia stata colpa grave o dolo.
5. Fattori di Rischio per Infezioni Ospedaliere
Quando un paziente viene ricoverato in ospedale, vi sono diversi fattori che possono aumentare il rischio di contrarre un’infezione. Questi rischi dipendono da vari elementi, tra cui la qualità dei protocolli di igiene, i contatti con il personale sanitario e le condizioni di salute preesistenti del paziente.
1.Fattori di rischio legati al paziente
Alcuni pazienti sono più vulnerabili a contrarre infezioni in ospedale a causa dell’esposizione a batteri presenti nell’ambiente. Germi e agenti patogeni possono trovarsi su superfici come letti, strumentazione medica o essere trasportati nell’aria, rendendo il controllo delle infezioni complesso. Tra i principali fattori che influiscono sulla vulnerabilità del paziente ci sono:
- Età avanzata del paziente
- Durata del ricovero: Più lunga è la permanenza in ospedale, maggiore è il rischio di infezioni.
- Gravità della condizione medica: Pazienti con malattie gravi, lesioni da ustioni o traumi importanti sono più suscettibili.
- Sistema immunitario compromesso: Pazienti con un sistema immunitario indebolito hanno meno difese contro i batteri.
- Procedure invasive: L’utilizzo di ventilazione meccanica ad esempio aumenta il rischio di infezione da Acinetobacter.
- Contatti con il personale sanitario e altri pazienti: Il frequente contatto con medici, infermieri o altri pazienti aumenta le possibilità di trasmissione di infezioni.
2. Fattori di rischio organizzativi
Le infezioni possono anche essere favorite da carenze organizzative nella gestione dell’ospedale o della struttura sanitaria. Tra i fattori chiave ci sono:
- Igiene e sanificazione: La qualità della pulizia delle strutture, inclusi sistemi idrici e superfici, gioca un ruolo cruciale.
- Sterilizzazione dei dispositivi medici: L’uso corretto e la sanificazione degli strumenti riducono il rischio di infezione.
- Gestione dell’areazione: Un sistema di areazione pulito e ben mantenuto aiuta a prevenire la diffusione di batteri nell’aria.
- Sovraffollamento: Strutture con un numero elevato di pazienti o con pazienti troppo vicini l’uno all’altro possono aumentare il rischio di contagio.
3.Fattori di rischio iatrogeni
Gli errori o le negligenze del personale sanitario possono contribuire al rischio di infezioni, soprattutto durante il trattamento o le procedure mediche. Tra le principali cause di infezione iatrogena si annoverano:
- Igiene delle mani: La frequenza e l’accuratezza con cui il personale sanitario si lava le mani prima e dopo aver trattato i pazienti.
- Uso corretto degli antibiotici: Un uso eccessivo o inappropriato di antibiotici può portare alla resistenza batterica.
- Procedura nelle operazioni invasive: Il livello di attenzione durante operazioni come l’intubazione, il cateterismo o la somministrazione di farmaci per via endovenosa è determinante per evitare infezioni.
- Cautela durante le attività quotidiane: Il rispetto rigoroso delle misure di sicurezza e igiene da parte del personale è fondamentale per limitare la diffusione di agenti patogeni.
Leggi questo articolo dell’ISS per approfondire le conoscenze sulle misure di prevenzione e controllo delle malattie infettive in ospedale.
6. Conclusioni
Gli avvocati di Aiuto Malasanità vantano una consolidata esperienza nella gestione di casi di decesso causato da infezioni ospedaliere, derivanti da negligenza, imprudenza o imperizia medica. Operiamo con competenza e sensibilità, analizzando nel dettaglio ogni aspetto della vicenda clinica per stabilire se ci siano i presupposti per ottenere il risarcimento danni.
Noi di Aiuto Malasanità assistiamo i clienti su tutto il territorio nazionale, garantendo un supporto legale completo e personalizzato. Il nostro studio si impegna a coprire tutte le spese legali del procedimento e richiede il compenso solo in caso di esito positivo, assicurandoti così tranquillità e trasparenza.
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