Il tumore al testicolo colpisce circa 2000 uomini solo in Italia, ma di solito è curabile nel 90% dei casi; questo tipo di tumore si sviluppa quasi sempre dalle stesse cellule che hanno il compito di produrre gli spermatozoi.
I testicoli sono gli organi dell’apparto riproduttivo maschile, i quali hanno il compito di produrre gli spermatozooi, essenziali per la fecondazione dell’ovulo femminile, e alcuni ormoni come il testosterone. Quando le cellule contenute dai testicoli subiscono gravi alterazioni, cominciano a riprodursi senza sosta dando vita alla massa tumorale.
Nel 95% dei casi il tumore testicolare ha origine dalla trasformazione in forma maligna delle cellule che producono gli spermatozoi, mentre il restante 5% sono tumori molto rari che si sviluppano da altri tipi di tessuti.
Tumore al testicolo: i sintomi
Il sintomo più frequente della comparsa della massa tumorale testicolare si manifesta con la presenza di un nodulo duro privo di dolore all’interno del testicolo, individuato quasi sempre dal paziente tramite palpazione dello stesso. Altri sintomi, ma meno comuni, sono: pesantezza a livello testicolare, dolore acuto che via via diventa sempre più forte e aumento del volume del testicolo.
Fattori di rischio del tumore al testicolo
Esistono alcuni fattori di rischio che possono causare l’insorgenza del tumore al testicolo, come il criptorchidismo, cioè quando il testicolo non riesce a fuoriuscire dalla cavità addominale allo scroto; le persone affette da questa “malformazione” hanno il 35% in più di possibilità di insorgenza della neoplasia. Un altro fattore di rischio potrebbe essere l’atrofia testicolare (quando il volume dei testicoli appare notevolmente ridotto), traumi accidentali ripetuti (classico esempio sono le pallonate), storia familiare dove si è già verificato questo tipo di neoplasia o un tumore testicolare precedente.
Purtroppo non si tratta di una neoplasia rara, infatti rappresenta circa il 2% di tutti i tipi di tumori maschili e il 4% di tutti i tipi di tumori urologici. Colpisce quasi esclusivamente uomini di età giovane ed è la più alta causa di mortalità per malattia degli uomini adulti. Infatti il periodo preso di mira dalla neoplasia va dai 20 ai 35 anni circa, prima e dopo è molto raro che insorga.
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Tumore al testicolo: prevenzione
Se i genitori notano un qualcosa di anomalo a livello testicolare del proprio bambino, come il criptorchidismo precedentemente descritto, sarebbe opportuno fargli eseguire, tramite l’urologo, gli esami più opportuni e necessari per esaminare il caso. Eseguire l’autopalpazione potrebbe rivelarsi utile a scoprire la presenza di qualche anomalia, come la presenza di qualche nodulo, ma bisogna saperla eseguire correttamente, magari chiedendo aiuto al proprio medico.
Tumore al testicolo: la diagnosi
Innanzitutto è indispensabile l’autopalpazione per individuare la presenza di eventuali noduli. Se si notano delle anomalie a livello testicolare, è opportuno recarsi il prima possibile presso il proprio medico curante, il quale valuterà se il caso analizzato necessita di un ulteriore approfondimento. L’oncologo deciderà di sottoporre il paziente a vari esami diagnostici, come l’ecografia e l’ecocolordoppler scrotale. Se si sospetta la presenza della massa tumorale sono essenziali i marcatori tumorali (marker) sierici e di preciso L’AFP (alfa-feto proteina) e Beta-hcg. Per effettuare una diagnosi più accurata, l’oncologo prescriverà al paziente un ulteriore esame diagnostico, ovvero la TAC.
Tumore al testicolo: la cura
Come già detto all’inizio, il tumore ai testicoli è curabile al 90%, quasi sempre mediante un intervento chirurgico chiamato orchifunicolectomia radicale, cioè l’asportazione totale del testicolo interessato dalla massa tumorale insieme al peduncolo da cui è formato. Insieme a tale intervento viene eseguita una TAC per vedere a che stadio si trova la malattia così da poter richiedere l’intervento, se il caso lo necessita, di altri tipi di specialisti come per esempio il radiologo, il radioterapista o l’andrologo, al fine di decidere quale sia la giusta terapia che il paziente dovrà intraprendere subito dopo l’intervento.
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Tumore al testicolo e negligenza medica
Purtroppo anche in quest’ambito a volte i medici compiono errori a cui non c’è rimedio. Vi riportiamo di seguito un caso di malasanità avvenuto in Italia.
Ad un giovane, che all’epoca dei fatti aveva circa 20 anni, è stato diagnosticato un tumore al testicolo sinistro; dopo vari esami e accertamenti, è arrivato il giorno dell’intervento che prevedeva l’asportazione del testicolo colpito dal tumore.
Il medico che ha operato il giovane quel giorno ha però commesso un errore davvero grave, e purtroppo irreversibile: ha asportato il testicolo in salute invece del testicolo malato. Accortasi immediatamente dell’errore commesso, l’equipe medica ha prontamente asportato il testicolo che presentava la massa tumorale. Purtroppo l’intervento sul testicolo sano avevano già provocato danni irreversibili.
L’oncologo si sarebbe giustificato dell’errore commesso con lo stress lavorativo che lo aveva investito quella mattina, e che l’aveva visto per ben cinque ore consecutive sul tavolo operatorio dell’ospedale in cui lavorava.
Ovviamente l’uomo, dopo essersi ripreso dall’intervento, ha posto denuncia contro il medico e tutta l’equipe medica che quel giorno lo ha operato. Il giudice civile, dopo ben tre anni di attesa, ha riconosciuto il risarcimento, che consiste in circa 375.000 € all’uomo e 100.000 € alla moglie. Perché, come ha scritto il giudice nella sentenza, l’intervento al testicolo sano ha causato sia danni alla “sfera sessuale” da cui è composta la vita di coppia e anche danni ad una futura procreazione.
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Conclusioni
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