Il batterio Staphylococcus aureus è riconosciuto come uno degli agenti patogeni più diffusi a livello mondiale, capace di provocare sia infezioni cutanee di lieve entità sia patologie più severe, tra cui polmoniti, meningiti, endocarditi e osteomieliti. Negli ospedali questo microrganismo è una delle cause principali di batteriemie, ovvero la presenza di batteri nel sangue, che se non curata può portare a sepsi.
In particolare, la forma di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) secondo l’ISS rappresenta una sfida significativa per la sanità pubblica italiana a causa della sua resistenza a molteplici antibiotici, portando ad un aumento della mortalità, della durata dei ricoveri ospedalieri e dei relativi costi per il sistema sanitario nazionale.
In Italia questo microrganismo è una delle principali cause di Infezioni Correlate all’Assistenza sanitaria (ICA).
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Argomenti Trattati
- Fattori di Rischio nelle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA)
- Infezione da Stafilococco: Cos’è e Come si Contrae
- Infezione da Stafilococco: Sintomi
- Infezioni Ospedaliere: Come si Trasmettono
- Conclusioni
Ogni anno in Italia, su un totale di circa 9.500.000 ricoveri, secondo il Ministero della Salute si verificano dalle 450.000 alle 700.000 infezioni correlate all’assistenza.
Un dato molto allarmante, ed è sorprendente pensare che il 4-7% dei ricoverati rischia di morire per via di un’infezione contratta in ospedale, trovandosi lì magari soltanto per curare problemi di minore entità, che dovrebbero essere facilmente gestibili in una struttura ospedaliera.
I microrganismi coinvolti nelle infezioni variano continuamente. Fino a qualche decennio fa le infezioni erano principalmente dovute a batteri gram-negativi (per esempio, E. coli e Klebsiella pneumoniae). In seguito, a causa del massiccio utilizzo di antibiotici e di materiale plastico negli ospedali, sono aumentate le infezioni legate ai batteri gram-positivi (soprattutto Enterococchi e Stafilococchi) e quelle da funghi (soprattutto Candida), mentre sono diminuite quelle sostenute da gram-negativi. Tuttavia, più di recente, alcuni gram-negativi (per esempio Acinetobacter spp.), responsabili di gravi infezioni, sono diventati molto frequenti in ambiente ospedaliero.
Un’infezione ospedaliera può insorgere sia durante la degenza in ospedale che dopo le dimissioni del paziente, e non viene riscontrata soltanto nei pazienti. Infatti non è raro che venga coinvolto anche il personale sanitario o i parenti dei degenti.
1. Fattori di Rischio nelle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA)
Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria rappresentano una problematica significativa non solo per i pazienti ricoverati in ospedale o in strutture simili ma possono interessare anche chi lavora in tali ambienti, come medici, infermieri, volontari, studenti di medicina, e altri individui che entrano regolarmente in contatto con l’ambiente ospedaliero. Queste infezioni possono derivare da una varietà di situazioni e condizioni specifiche legate alla vulnerabilità del paziente o alle pratiche mediche adottate.
Vediamo quali sono i principali fattori di rischio nelle infezioni correlate all’assistenza e le categorie più a rischio:
- Età: Tra i gruppi più a rischio vi sono sicuramente i neonati e gli anziani, le cui difese immunitarie possono essere rispettivamente immature o indebolite dall’età e da condizioni di salute preesistenti.
- Sistema immunitario compromesso: Altre categorie particolarmente esposte comprendono individui affetti da malattie che compromettono il sistema immunitario, come tumori, malattie autoimmuni, diabete, anemie significative, disturbi cardiaci, insufficienza renale o coloro che hanno subito trapianto di organi e, pertanto, sono soggetti a terapie immunosoppressive per prevenire il rigetto.
- Esposizione a procedure mediche invasive: Ad esempio il posizionamento di cateteri, l’esecuzione di endoscopie o l’attuazione di interventi chirurgici, aumenta ulteriormente il rischio di infezioni. Queste procedure, seppur necessarie per il trattamento di diverse condizioni, possono, infatti, fornire un accesso diretto ai patogeni nel corpo del paziente.
- Malnutrizione: La malnutrizione è un altro fattore critico che incide negativamente sulle difese immunitarie, rendendo l’individuo più suscettibile alle infezioni. Inoltre, persone che hanno subito traumi, ustioni o che presentano alterazioni dello stato di coscienza sono altrettanto vulnerabili, a causa della compromissione delle barriere naturali del corpo e della possibile necessità di interventi medici invasivi.
- Traumi e Ustioni: I traumi, a seconda della loro gravità, possono causare danni estesi ai tessuti, interrompendo le barriere naturali del corpo contro le infezioni. Questo rende più facile per i batteri e altri microrganismi penetrare e instaurare un’infezione. Le ustioni, in particolare, rimuovono strati protettivi della pelle e possono compromettere gravemente il sistema immunitario del paziente. Le aree ustionate sono estremamente vulnerabili alle infezioni a causa della distruzione delle barriere cutanee e della presenza di tessuto necrotico, che può servire come terreno fertile per la crescita batterica.
- Alterazioni dello Stato di Coscienza: I pazienti con ridotta coscienza possono non essere in grado di comunicare sintomi di infezione o dolore, rendendo più difficile per il personale sanitario riconoscere e trattare precocemente le infezioni. Inoltre, la compromissione dello stato di coscienza può limitare la mobilità del paziente, aumentando il rischio di ulcere da pressione, che possono a loro volta infettarsi. Anche la gestione delle vie aeree può essere compromessa, aumentando il rischio di polmoniti da aspirazione.
- Disabilità: Le condizioni di disabilità, che possono comprendere l’immobilità prolungata o l’incontinenza, possono favorire lo sviluppo di ulcere da pressione e altre complicazioni che aumentano il rischio di infezioni.
In questo contesto, è fondamentale adottare strategie di prevenzione e controllo delle infezioni che comprendano la formazione del personale sanitario su pratiche igieniche rigorose, l’uso corretto degli antibiotici per ridurre la resistenza antimicrobica e il monitoraggio continuo delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture assistenziali. La prevenzione di queste infezioni rappresenta una priorità per garantire la sicurezza dei pazienti e migliorare l’efficacia dell’assistenza sanitaria.
2.Infezione da Stafilococco: Cos’è e Come si Contrae
Tra le infezioni più frequenti in ambito ospedaliero ci sono sicuramente quelle causate dallo Stafilococco. L’infezione da Stafilococco è causata da batteri del genere Staphylococcus, presenti comunemente sulla pelle o nelle narici di persone sane. Tali batteri possono causare infezioni quando penetrano nel corpo attraverso tagli, abrasioni o altre ferite nella pelle, portando a condizioni che variano da lievi, come foruncoli o infezioni della pelle, a gravi, come la polmonite, l’endocardite o la sepsi.
2.1 Il Genere Staphylococcus: Caratteristiche e Significato
Il genere Staphylococcus rappresenta un gruppo di batteri che, a causa della loro proprietà, riescono a causare un’ampia gamma di infezioni. Questi microrganismi sono caratterizzati da specifiche caratteristiche morfologiche e comportamentali che influenzano la loro patogenicità e il modo in cui interagiscono con l’ospite umano.
Caratteristiche Morfologiche
I batteri del genere Staphylococcus sono microorganismi immobili, sprovvisti di flagelli, che non possiedono la capacità di muoversi autonomamente. Questa immobilità non limita la loro capacità di diffondersi o di causare infezioni, poiché possono essere trasportati attraverso il contatto fisico o tramite le secrezioni corporee. Inoltre, questi batteri sono generalmente privi di capsula, una struttura che in altri microrganismi serve come barriera protettiva contro le difese immunitarie dell’ospite. La mancanza di una capsula evidenzia la capacità del genere Staphylococcus di aggirare ugualmente il sistema immunitario utilizzando altri meccanismi.
La caratteristica distintiva dei batteri stafilococchi è la loro configurazione a grappolo, visibile al microscopio dopo la colorazione. Questa disposizione, simile a un grappolo d’uva, deriva dall’etimologia del loro nome: “staphyle” che significa grappolo e “coccus” che indica la forma sferica del batterio.
Significato e Implicazioni Cliniche
La forma e la disposizione dei batteri Staphylococcus non sono solo caratteristiche distintive dal punto di vista morfologico, ma giocano anche un ruolo nel loro comportamento patogeno. La loro capacità di aggregarsi in grappoli può influenzare la dinamica dell’infezione e la risposta del sistema immunitario. Questi batteri sono noti per la loro resistenza a molte forme di trattamento antibiotico, in parte a causa della loro capacità di formare biofilm, strutture complesse che conferiscono protezione dalla risposta immunitaria e dagli antibiotici.
Il genere Staphylococcus comprende numerose specie, tra cui la più pericolosa è senza dubbio Staphylococcus aureus, noto per la sua capacità di causare infezioni gravi e potenzialmente letali ed è proprio quella che più si contrae in ospedale (infezioni nosocomiali). Altre specie, come Staphylococcus epidermidis, sono comunemente presenti sulla pelle e, sebbene siano generalmente meno patogene, possono causare infezioni in individui con sistemi immunitari compromessi o in presenza di dispositivi medici impiantati.
2.2 Il Genere Staphylococcus: Dove si trova
Corpo Umano
- Pelle: La pelle è l’habitat più comune per i batteri Staphylococcus, in particolare nelle aree ricche di ghiandole sebacee come il viso, il naso, il collo, le ascelle e l’inguine. Staphylococcus epidermidis è uno dei principali componenti della flora cutanea normale, mentre Staphylococcus aureus si trova comunemente nel naso e sulla pelle di circa il 30% delle persone senza causare danni (portatori sani).
- Naso: La cavità nasale è un sito primario di colonizzazione per Staphylococcus aureus. Anche se molti individui sono portatori sani di questo batterio nelle loro narici, possono trasmetterlo ad altre parti del corpo o ad altre persone.
- Tratto Respiratorio: Sebbene meno comune, il tratto respiratorio superiore può ospitare specie di Staphylococcus, specialmente in individui con determinate condizioni mediche o con ridotta immunità.
- Tratto Gastrointestinale: Alcune specie di Staphylococcus possono essere trovate nel tratto gastrointestinale, dove colonizzano transitoriamente dopo essere state ingerite con il cibo o attraverso le mani contaminate.
Ambiente
- Ospedali e Strutture Sanitarie: Gli ambienti sanitari sono luoghi comuni per la trasmissione di specie di Staphylococcus, in particolare Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), vedi le Raccomandazioni del Ministero della Salute sulla diffusione del MRSA in ambiente nosocomiale. La trasmissione avviene spesso tramite il contatto con superfici contaminate o tramite il personale sanitario.
- Abitazioni e Luoghi di Lavoro: Le superfici che vengono frequentemente toccate, come maniglie delle porte, tastiere, cellulari e attrezzature da palestra, possono essere colonizzate da stafilococchi, facilitando la trasmissione tra individui.
- Alimenti: Alcune specie di Staphylococcus possono contaminare gli alimenti, in particolare se manipolati e conservati in modo improprio. Una caratteristica particolarmente preoccupante di Staphylococcus aureus è la sua capacità di produrre enterotossine, che sono resistenti al calore e non vengono distrutte dalla cottura. Questo significa che, anche se un alimento contaminato viene successivamente riscaldato a temperature sufficienti per uccidere i batteri, le tossine prodotte possono rimanere attive e causare intossicazione alimentare.
Leggi: Infezioni ospedaliere da streptococco e risarcimento danni
3.Infezione da Stafilococco: Sintomi
Le infezioni da Stafilococco possono variare notevolmente in termini di gravità e di sintomi, a seconda del sito dell’infezione, della specie di Staphylococcus coinvolta e dello stato di salute generale dell’individuo. Di seguito, vengono illustrati i sintomi comuni associati alle infezioni da Staphylococcus, suddivisi per tipologia di infezione.
Sintomi da Intossicazione Alimentare
I sintomi dell’intossicazione alimentare da stafilococco possono insorgere rapidamente, di solito entro poche ore dall’ingestione di alimenti contaminati. Questi includono:
- Nausea
- Vomito
- Crampi addominali
- Diarrea
- Debolezza
- Gastroenterite
- Febbre e brividi (meno comuni)
I sintomi tendono a essere acuti ma di breve durata, risolvendosi nella maggior parte dei casi entro 24 ore. Tuttavia, in individui vulnerabili come anziani, bambini piccoli, donne incinte e persone con sistemi immunitari compromessi, l’intossicazione può essere più grave e richiedere assistenza medica.
Infezioni Cutanee
Le infezioni cutanee sono tra le manifestazioni più comuni delle infezioni da Stafilococco e possono presentarsi in varie forme:
- Foruncoli e Ascessi: Gonfiori rossi, dolorosi, pieni di pus che si sviluppano intorno ai follicoli dei peli o alle ghiandole sebacee.
- Impetigine: Eruzione cutanea bollosa che si rompe, lasciando croste color miele.
- Malattia di Ritter: Detta anche sindrome della cute scottata, una lacerazione massiva della pelle che si diffonde a tutto il corpo.
- Sindrome da shock tossico (TSS): Sebbene rara, questa è una condizione grave associata all’uso di tamponi super assorbenti, con sintomi che includono febbre alta, nausea, vomito, eruzione cutanea, confusione e, in casi gravi, shock.
Infezioni del Sangue (Setticemia)
L’infezione del sangue da Stafilococco può causare sintomi come febbre, brividi, bassa pressione arteriosa (ipotensione) e rash cutaneo. È una condizione grave che può rapidamente evolversi in shock settico e richiede trattamento immediato.
Infezioni Respiratorie
Le infezioni respiratorie causate da Staphylococcus, come la polmonite, sono caratterizzate da febbre, tosse, dispnea e, a volte, dolore toracico. Queste infezioni possono essere particolarmente gravi negli anziani, nei bambini piccoli e nei pazienti affetti da fibrosi cistica e malattia polmonare cronica ostruttiva.
Infezioni Osteoarticolari
Staphylococcus può causare infezioni nelle ossa (osteomielite) e nelle articolazioni (artrite settica), portando a sintomi come dolore intenso, gonfiore, arrossamento nell’area interessata e febbre.
Infezioni Correlate all’Assistenza
Staphylococcus aureus e altre specie possono contaminare e colonizzare dispositivi medici impiantati, come cateteri, protesi articolari e pacemaker, causando infezioni localizzate o sistemiche. Si possono sviluppare infezioni anche nelle piaghe da decubito causate dal lungo periodo a letto o a seguito di un intervento chirurgico.
Leggi: Infezioni ospedaliere quali sono e qual è la situazione in Italia
I sintomi variano a seconda del sito dell’infezione ma possono includere febbre, dolore, gonfiore fino a causare pericolose endocarditi o addirittura setticemia, in cui spesso non è nota la sede del focolaio primario di infezione.
Se sospettate di avere un’infezione da Stafilococco o avete sintomi preoccupanti, è essenziale consultare un medico per una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato.
4.Infezioni Ospedaliere: Come si Trasmettono
Le infezioni ospedaliere, note anche come infezioni correlate all’assistenza sanitaria, sono infezioni che i pazienti acquisiscono durante il ricevimento di cure mediche per altre condizioni. Non erano presenti al momento del ricovero. Queste infezioni possono essere causate da una vasta gamma di patogeni, inclusi batteri, virus e funghi, e possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo.
La trasmissione di queste infezioni in ambiente ospedaliero può avvenire attraverso diversi meccanismi:
Contatto diretto
La trasmissione per contatto diretto avviene quando vi è un trasferimento fisico di microrganismi da una persona infetta o colonizzata a un’altra persona attraverso il contatto pelle a pelle. Questo può includere la manipolazione da parte del personale sanitario senza adeguata igiene delle mani o l’assistenza a pazienti con ferite aperte, cateteri o altri dispositivi medici.
Contatto indiretto
La trasmissione per contatto indiretto avviene tramite strumenti medici, guanti, lenzuola, o superfici contaminate (ad esempio, maniglie delle porte, letti ospedalieri, e attrezzature mediche). Gli organismi possono sopravvivere su queste superfici per periodi variabili, permettendo la trasmissione a pazienti che vengono in contatto con questi oggetti.
Trasmissione aerea
La trasmissione aerea avviene tramite particelle aeree che contengono microrganismi, come quelle generate da un paziente infetto che tossisce o starnutisce, o durante procedure mediche che generano aerosol.
Trasmissione per goccioline
La trasmissione per goccioline avviene quando le goccioline respiratorie prodotte da un individuo infetto attraverso la tosse, lo starnuto, o mentre si parla, vengono trasferite direttamente alle mucose della bocca, del naso o degli occhi di un’altra persona, quando la distanza tra loro è minima. Influenza e molti virus respiratori si diffondono frequentemente attraverso questo meccanismo.
Trasmissione fecale-orale
Questo tipo di trasmissione può verificarsi in ambienti ospedalieri, specialmente in reparti come la gastroenterologia, dove i pazienti possono essere infettati da microrganismi presenti nelle feci che contaminano cibo, acqua o superfici. Una rigorosa igiene delle mani e il controllo delle infezioni sono essenziali per prevenire la trasmissione fecale-orale.
Trasmissione da vettori
Sebbene meno comune in ambiente ospedaliero, la trasmissione tramite vettori, come insetti o altri parassiti, può avvenire, specialmente in aree o in strutture con standard igienici insufficienti.
Secondo un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le più comuni infezioni correlate all’assistenza colpiscono:
- il tratto urinario (che da sole rappresentano il 35-40% di tutte le infezioni nosocomiali)
- le ferite chirurgiche
- l’apparato respiratorio (soprattutto polmoniti)
- e possono evolvere in infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie).
5.Conclusioni
Concludendo, è fondamentale riconoscere che, nonostante gli elevati standard di igiene e le rigorose pratiche di controllo delle infezioni adottate nelle strutture sanitarie, il rischio di contrarre infezioni ospedaliere esiste. Queste infezioni possono avere impatti significativi sulla tua salute, prolungare il tempo di degenza in ospedale e aumentare le spese mediche. In alcuni casi, possono persino avere esiti fatali.
Tuttavia, è importante sapere che se hai subito un’infezione ospedaliera a causa di negligenza o carenza nelle pratiche di controllo delle infezioni, potresti avere diritto a un risarcimento per i danni subiti. Prendiamo ad esempio il caso di un paziente che ha sviluppato un’infezione post-operatoria a causa di strumenti non adeguatamente sterilizzati che hanno causato una grave osteomielite. Questo paziente ha avuto diritto a un risarcimento significativo perché l’infezione ha causato il danneggiamento permanente dell’osso o la diffusione dell’infezione ad altre parti del corpo.
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Prof. Dott. Giovanni de Felice Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Specialista in Endocrinologia e Sterilità Coniugale, Già docente presso la Scuola Medica Ospedaliera per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia, Già primario e responsabile del modulo di ostetricia presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.
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