La Preeclampsia rappresenta una condizione di gravità non trascurabile durante la gravidanza, caratterizzata principalmente dall’insorgenza di ipertensione dopo la 20ª settimana di gestazione spesso associata alla presenza di alti livelli di proteine nelle urine. Se non adeguatamente trattata, può evolvere in Eclampsia, uno stato caratterizzato da convulsioni, mettendo seriamente a rischio sia la salute della madre che quella del feto e, se non trattata, può risultare fatale. È fondamentale, quindi, riconoscere tempestivamente i sintomi e intervenire prontamente per prevenire complicanze gravi. Secondo l’ISS, un recente rapporto dell’OMS, pubblicato nel 2023, ha evidenziato che i disordini ipertensivi della gravidanza rientrano tra i primi 4 motivi di mortalità materna da complicazione ostetrica, insieme a emorragia ostetrica, sepsi e tromboembolismo, in base ai dati pervenuti dalle regioni italiane partecipanti; in circa il 2-8% delle gravidanze è presente preeclampsia e in circa 1/4 dei casi, la preeclampsia può progredire verso forme severe, determinando insufficienza renale e epatica, trombosi e danni al sistema nervoso centrale per la madre. Per il nascituro, invece, può causare lesioni severe durante il parto, danni conseguenti a distacco della placenta, mancanza di ossigeno e parto prematuro. In quanto ginecologo con 40 anni di esperienza presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma, ci tengo a sottolineare che la maggior parte delle donne con preeclampsia partorisce bambini sani e si riprende completamente. Tuttavia, una piccola percentuale può andare incontro a complicazioni, che potrebbero mettere a rischio la vita della madre e/o del bambino se la preeclampsia non viene diagnosticata per tempo. Per questo motivo raccomando di rivolgersi ad un team di professionisti medici esperti e di monitorare attentamente le pazienti durante la gravidanza.
Argomenti Trattati
- Cos’è la Preeclampsia
- Come Riconoscere la Preeclampsia: Cause e Fattori di Rischio
- Conseguenze della Preeclampsia
- Diagnosi e Sintomi di Preeclampsia
- Gestione e Trattamento della Preeclampsia
- Conclusioni
1.Cos’è la Preeclampsia
Secondo le Raccomandazioni AIPE (Associazione Italiana PreEclampsia) del 2020, la preeclampsia è una complicazione della gravidanza che può insorgere dopo la 20ª settimana e aggravarsi molto rapidamente. Questa condizione si manifesta inizialmente con un aumento della pressione arteriosa e può includere una serie di altri sintomi problematici. Va sottolineato che la presenza di proteine nelle urine, una volta considerata essenziale per la diagnosi, non è più ritenuta indispensabile.
Oltre all’ipertensione, i segni di preeclampsia possono comprendere:
1) problemi renali o epatici
2) alterazioni neurologiche come forti mal di testa o visione offuscata
3) danni ai globuli rossi (emolisi)
4) una riduzione delle piastrine nel sangue (trombocitopenia)
5) problemi di crescita per il feto.
Importante notizia è che la distinzione tra forme “moderate” e “severe” di preeclampsia è considerata ormai obsoleta; oggi si riconosce che qualsiasi manifestazione di questi sintomi in associazione all’ipertensione durante la gravidanza richiede attenzione medica immediata.
In alcuni casi, la preeclampsia può apparire per la prima volta durante il travaglio o subito dopo il parto.
2.Come Riconoscere la Preeclampsia: Cause e Fattori di Rischio
La preeclampsia, un tempo erroneamente attribuita a tossine nel sangue materno -da cui il termine desueto “tossiemia”- è oggi riconosciuta come una condizione complessa senza una causa univoca confermata. Come ginecologo, ritengo fondamentale chiarire i meccanismi e i fattori di rischio associati a questa patologia, che incide significativamente sulla salute di madre e bambino durante la gravidanza.
2.1 Cosa Provoca la Preeclampsia?
Nonostante gli enormi progressi della medicina, le esatte cause della preeclampsia rimangono in gran parte misteriose. Tuttavia, si ritiene che diversi fattori fisiologici e genetici contribuiscono al suo sviluppo:
- Fattori Genetici: Una predisposizione familiare alla preeclampsia può aumentare il rischio.
- Problemi con la Placenta: Anomalie nello sviluppo e nel funzionamento della placenta sono spesso associate alla preeclampsia.
- Sistema Immunitario: Alcune teorie suggeriscono che una risposta immunitaria anormale alla gravidanza possa giocare un ruolo.
- Fattori di Rischio Vascolari: Condizioni preesistenti come l’ipertensione, il diabete o le malattie renali possono aumentare il rischio.
- Prima Gravidanza: Il rischio di preeclampsia è generalmente più alto durante la prima gravidanza.
- Malnutrizione: una dieta povera può esacerbare i rischi durante la gravidanza.
2.2 Quali sono i Fattori di Rischio più Comuni?
Secondo un recente studio pubblicato su PubMed, la ricerca negli ultimi anni ha identificato alcuni importanti fattori di rischio per la preeclampsia e questo potrebbe comportare una diminuzione della sua frequenza. La presenza di specifici fattori di rischio può aumentare significativamente la probabilità di sviluppare preeclampsia:
- Età Materna: Donne al di sotto dei 20 anni o sopra i 35 sono a maggior rischio.
- Prima Gravidanza o Nuovo Partner: Il rischio è maggiore durante la prima gravidanza o la prima gravidanza con un nuovo partner, colpendo il 2-6% delle gestanti.
- Storia Personale o Familiare di Preeclampsia: Chi ha già sperimentato la preeclampsia ha una probabilità del 25%-50% di incontrarla nuovamente.
- Gravidanze Multiple: Le gravidanze gemellari o multiple possono incrementare il carico sul corpo, elevando il rischio.
- Condizioni Preesistenti: Ipertensione, malattie renali, diabete e altre condizioni possono predisporre alla preeclampsia.
- Obesità: Indice di Massa corporea > 30. L’obesità è un noto fattore di rischio per numerose complicazioni durante la gravidanza, inclusa la preeclampsia.
- Lunghi Intervalli tra Gravidanze: Periodi prolungati tra le gravidanze possono alterare le condizioni fisiologiche ottimali per una gestazione salubre.
- Carenze Nutrizionali: Particolarmente, una insufficiente assunzione di vitamina D è stata collegata a un aumento del rischio.
Consideriamo il caso di Nadia, 32 anni, al suo secondo figlio. Nonostante una storia familiare senza preeclampsia, sviluppa segni di alta pressione arteriosa e proteine nelle urine al sesto mese di gravidanza, classici indicatori della condizione. La sua situazione sottolinea come, anche in assenza di una chiara predisposizione genetica, altri fattori (come forse una malnutrizione non identificata o stress fisico) possano giocare un ruolo importante.
Per questo motivo, se ritieni di essere a rischio o hai sintomi preoccupanti, è vitale consultare il tuo ginecologo.
3.Conseguenze della Preeclampsia
La preeclampsia non è solo una condizione di gravidanza complicata, ma porta con sé una serie di gravi rischi sia per la madre che per il bambino:
-Riduzione del Flusso Sanguigno alla Placenta: La preeclampsia può causare una riduzione del flusso sanguigno verso la placenta, compromettendo l’apporto di ossigeno e nutrimento al feto. Questo può portare gravi conseguenze per il bambino:
- Ritardo nella crescita intrauterina: il bambino cresce a un ritmo più lento del normale.
- Basso peso alla nascita: i neonati possono nascere con un peso inferiore al quinto percentile.
- Parto prematuro: spesso necessario per prevenire ulteriori complicazioni. Il parto prematuro è collegato a diverse complicazioni a lungo termine come paralisi cerebrale, difficoltà di apprendimento, convulsioni e problemi sensoriali (vista e udito).
- Difficoltà respiratorie post-nascita: dovute alla immaturità dei polmoni del neonato.
-Distacco Prematuro di Placenta: Questa grave condizione è più frequente nelle donne con preeclampsia. Il distacco della placenta dalla parete uterina prima del parto può causare:
- Emorragie severe: che possono mettere in pericolo la vita di madre e bambino.
- Parto cesareo d’emergenza: spesso l’unico intervento possibile per salvaguardare entrambe le vite.
-Sindrome di HELLP: Questa sindrome rappresenta una forma grave di preeclampsia e include:
- Emolisi (Hemolysis): la rottura dei globuli rossi.
- Aumento degli enzimi epatici (Elevated Liver enzymes): segnale di danni al fegato.
- Bassa conta piastrinica (Low Platelet count): che può causare sanguinamenti e complicare gli interventi chirurgici.
I sintomi della sindrome di HELLP, come nausea, vomito, emicrania e dolori addominali, possono manifestarsi anche prima dei sintomi classici della preeclampsia, rendendola particolarmente insidiosa.
-Eclampsia: L’eclampsia è l’evoluzione più grave della preeclampsia, quindi include gli stessi sintomi della preeclampsia ai quali si aggiungono le convulsioni. Le convulsioni possono causare:
- Danni permanenti agli organi vitali: come cervello, fegato e reni.
- Coma e morte: sia della madre che del bambino, se non trattata tempestivamente.
È vitale per te, come futura madre, riconoscere i segnali di preeclampsia e consultare immediatamente il tuo ginecologo se sospetti qualcosa di anomalo. Se sospetti di avere subito un errore nella gestione della preeclampsia durante la gravidanza, è essenziale agire prontamente. Gli errori medici in queste situazioni possono avere conseguenze gravi per la salute di madre e bambino e possono essere motivo di risarcimento.
Ti invitiamo a contattarci immediatamente. La nostra equipe di esperti in malasanità è pronta ad assisterti, fornendo supporto legale e consulenza per valutare il tuo caso.
4.Diagnosi e Sintomi di Preeclampsia
Secondo le Linee Guida diffuse dall’American College of Obstetricians and Gynecologists, la diagnosi di preeclampsia non richiede più il rilevamento di elevati livelli di proteine nelle urine (proteinuria). Le prove dimostrano che i problemi ai reni e al fegato possono verificarsi anche in assenza di segni di proteinuria.
4.1 Come si Effettua la Diagnosi?
Il primo segnale di allarme della preeclampsia è generalmente un aumento della pressione arteriosa. Un valore di 140/90 mmHg o superiore è considerato elevato. Altri criteri sono:
- Verifica della Pressione Arteriosa: Un controllo ripetuto della pressione sanguigna, tipicamente dopo sei ore dalla prima misurazione, è cruciale per monitorare eventuali anomalie persistenti.
- Esami delle Urine: Nonostante la proteinuria non sia più un requisito esclusivo, l’analisi delle urine resta un esame importante per valutare la gravità della preeclampsia.
- Analisi del Sangue: Questi test sono essenziali per valutare la funzionalità di organi critici come fegato e reni, che possono essere compromessi dalla preeclampsia senza manifestare sintomi evidenti.
- Ecografia Fetale e Profilo Biofisico: Questi ulteriori test diagnostici non solo confermano lo stato di salute del bambino, ma verificano anche che riceva sufficiente ossigeno e nutrimento. Sono fondamentali per monitorare il benessere fetale in presenza di preeclampsia.
4.2 Quali sono i Sintomi della Preeclampsia?
La preeclampsia rimane uno dei maggiori problemi ostetrici nei paesi meno sviluppati. Le cause di questa condizione sono ancora sconosciute, pertanto a tutt’oggi non è possibile una prevenzione primaria efficace. Per questo motivo risulta ancora più importante prestare attenzione ai sintomi quando si manifestano. I sintomi della preeclampsia possono variare da lievi a gravi e possono svilupparsi gradualmente o insorgere all’improvviso. Alcuni dei sintomi più comuni includono:
- Ipertensione: Un aumento significativo della pressione sanguigna è il segno più comune.
- Proteinuria: La presenza di proteine nelle urine, che indica un problema renale.
- Edemi (Gonfiori): Gonfiore, specialmente nelle mani e nel viso, che si verifica quando il corpo trattiene fluidi in eccesso.
- Mal di Testa Severi: Spesso descrivono come insopportabili e non alleviati dai comuni analgesici.
- Cambiamenti nella Vista: Visione offuscata, sensibilità alla luce, o persino perdita temporanea della vista.
- Dolore nella Parte Superiore dell’Addome: In particolare sul lato destro, vicino al fegato.
- Nausea o Vomito: Questi sintomi possono apparire in forma più grave rispetto a quelli normali della gravidanza ed essere accompagnati da vertigini o riflessi ritardati.
- Difficoltà Respiratorie: Sentire il fiato corto può essere un segno di accumulo di fluido nei polmoni.
- Aumento del peso e riduzione della minzione a causa della ritenzione di liquidi.
Se sospetti di avere sintomi di preeclampsia, è cruciale consultare immediatamente un medico. Il trattamento tempestivo è vitale per la gestione della condizione e può includere il monitoraggio stretto della madre e del feto, i farmaci per controllare la pressione sanguigna e, in casi più gravi, il parto anticipato per prevenire complicazioni maggiori.
5.Gestione e Trattamento della Preeclampsia
La preeclampsia, comunemente conosciuta come gestosi, è una condizione che non ha una cura definitiva e persiste fino alla nascita del bambino. Ciò che si può fare è:
-Gestione dell’Ipertensione: Le raccomandazioni possono includere:
- Farmaci Antipertensivi: Medici possono prescrivere farmaci per abbassare la pressione sanguigna e proteggere gli organi vitali, come il cervello, i reni e il fegato, da danni ulteriori.
- Riposo: È spesso consigliato riposo a letto, preferibilmente sul lato sinistro per migliorare la circolazione al feto.
-Dieta e Idratazione: La nutrizione gioca un ruolo importante nella gestione della preeclampsia. Le raccomandazioni possono includere:
- Dieta Iposodica: Ridurre il sale può aiutare a gestire l’ipertensione.
- Adeguata Idratazione: Bere sufficiente acqua è essenziale per mantenere una buona circolazione e ridurre la viscosità del sangue.
-Interventi Tempestivi: In casi severi, può essere necessario intervenire tempestivamente per evitare complicazioni gravi:
- Parto Pretermine: Se la preeclampsia diventa severa o progressiva, può essere necessario indurre il parto o procedere con un parto cesareo per prevenire complicazioni gravi.
- Steroidi Prenatali: Per aiutare lo sviluppo polmonare del feto in caso di nascita pretermine, possono essere somministrati steroidi.
- Gestione delle Complicazioni: Monitoraggio e trattamento di eventuali complicanze come sindrome HELLP o eclampsia, che richiedono interventi medici immediati.
6.Conclusioni
Nel corso della gravidanza, la diagnosi accurata e il trattamento tempestivo della preeclampsia possono prevenire gravi conseguenze sia per la madre che per il neonato. Tuttavia, se il ginecologo fallisce nel riconoscere i sintomi di questa condizione, non prescrive i trattamenti necessari, non procede con l’induzione del parto o un parto cesareo in tempi appropriati, le conseguenze possono essere anche molto gravi.
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