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Cancro non diagnosticato risarcimento: cifre record per errori gravissimi di malasanità

Cancro non diagnosticato risarcimento

Cancro non diagnosticato risarcimento_ Quando un cancro non viene diagnosticato, e quindi ci troviamo davanti ad un grave errore medico, lo specialista e l’intera azienda ospedaliera che aveva in cura il paziente, dovranno rendere un risarcimento danni al paziente stesso o, se quest’ultimo dovesse morire, ai familiari del deceduto.

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Di seguito alcuni casi di malasanità a tema “Cancro non diagnosticato risarcimento”

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Cancro non diagnosticato risarcimento: bimba di tre anni morta, la famiglia chiede giustizia

La protagonista è Asia, una piccola bambina deceduta per via di una ritardata diagnosi di cancro. Succede nell’ottobre del 2014  per una diagnosi di tumore maligno giunta ormai troppo tardi. I genitori della piccola Asia hanno chiesto giustizia contro quel medico negligente che ritengono abbia spezzato la vita della propria figlia, il Tribunale di Napoli ha accolto la loro richiesta, e saranno ascoltati dai magistrati. Gli imputati del processo sono il medico pediatra-neonatologo Angelo Coronella che aveva in cura la bimba, e sua moglie Ersilia Pignata la quale, secondo l’accusa, esercitava la professione di pediatra nonostante fosse una maestra di musica. L’accusa è di omicidio colposo.

La mamma racconta che la sua Asia stava male, contattava i medici raccontando dei malesseri della figlia e gli stessi gli rispondevano dicendo che era una mamma troppo apprensiva e che la bimba aveva solo una semplice bronchite. Ma purtroppo non si trattava di una semplice bronchite, ma di un tumore maligno non diagnosticato in tempo.

Da quel momento inizia il calvario della bimba e anche dei genitori; il tumore è stato diagnosticato nel settembre del 2013 ma nell’ottobre dell’anno successivo la bimba non c’è l’ha fatta, anche se la chemioterapia era stata eseguita negli ultimi mesi . L’avvocato della famiglia di Asia si pronuncia dicendo che non sono stati in grado di diagnosticare in tempo il tumore e quindi hanno tolto la possibilità alla bimba di potersi salvare, anche perché la neoplasia di cui soffriva la bimba era guaribile all’80%. Sottolinea ancora l’avvocato che il medico continuava a esercitare la professione nonostante i provvedimenti presi dal Tribunale di Napoli.

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Errata diagnosi biopsia di una ciste: maxi risarcimento riconosciuto al paziente e alla sua famiglia

Ci troviamo a Pisa: l’esito di una biopsia dava segno di ottima salute del paziente, ma purtroppo la cisti esaminata presentava cellule cancerogene e se il paziente non fosse stato visitato da altri medici di altri ospedali è probabile che oggi ci sarebbero una vedova e due ragazzi orfani. L’unica nota positiva di questa storia è che il paziente è riuscito a debellare il cancro.

Non hanno neanche richiesto “l’aiuto” del Tribunale per richiedere ed ottenere il risarcimento danni che l’azienda ospedaliera doveva al paziente. È bastata una semplice missiva da parte dell’avvocato dell’uomo allegando cartelle cliniche e descrivendo ciò che era successo nell’ospedale di Pisa e descrivendo anche gli interventi chirurgici effettuati in un altro ospedale che gli hanno permesso di salvarsi la vita, per ottenere in tempi stretti un risarcimento danni pari a € 1.250.000,00.

Risarcita anche la famiglia dell’uomo, una sorta di danno “morale” o detto anche di “rimbalzo” per le sofferenze che hanno condiviso insieme all’uomo che dapprima convinto di essere in piena salute ma ad un tratto si è ritrovato ad affrontare un calvario con la paura di morire.

Tumore maligno al polmone non diagnosticato in tempo: risarcita la famiglia del paziente

Questa volta ci troviamo a Roma, l’azienda sanitaria in questione dovrà elargire un risarcimento danni pari a € 660.000,00 per un tumore al polmone diagnosticato troppo tardi. Un uomo di 65 anni è deceduto a causa di un grave errore medico, l’esito è arrivato troppo tardi da parte dell’ospedale Riuniti di Anzio dove il paziente si era recato per effettuare una TAC.

La decisione è spettata al giudice Renato Buzi del Tribunale Civile di Velletri, che ha stabilito  la relazione che lega causa e conseguenze, ovvero tra lo sbagliato adempimento e la morte dell’uomo, riconoscendo così alla famiglia del deceduto un risarcimento per il danno morale subìto in conseguenza del lutto.

Il fatto risale al lontano 2005 quando il paziente si reca in ospedale per effettuare una Tac, la quale riportava che non vi erano segni di “alterazioni densitometriche a carico del parenchima polmonare”. Fin qui tutto ok, ma dopo un anno il paziente registra un episodio di fuoriuscita di sangue dalla bocca, e allarmato si reca nuovamente in ospedale per effettuare l’ennesima TAC: questa volta la diagnosi è totalmente diversa dalla prima, vicino al polmone è stata riscontrata una massa tumorale maligna molto sviluppata, inutile ogni intervento chirurgico e chemioterapia.

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Il Tribunale di Roma ha riesaminato la TAC a cui è stato sottoposto il paziente nel 2005  ed è emerso che “il radiologo degli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno, errando, non si è avveduto della sussistenza del tumore. Ciò ha ritardato il necessario ed improcrastinabile intervento chirurgico e farmacologico” e da qui è stato accettata la richiesta di risarcimento di € 660.000,00.

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Conclusione

Ci sarebbero migliaia di storie da poter raccontare. Se siete vittime di malasanità e di tumori non diagnosticati o diagnosticati tardivamente, rivolgetevi ad un avvocato specializzato in risarcimento danni per malasanità.

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Fonte: Airc.it

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