L’encefalopatia ipossico ischemica neonatale colpisce circa 4 neonati su 1000 che sono andati incontro ad asfissia (mancanza di ossigeno), ovvero un’interruzione del nutrimento tra madre e figlio alla nascita o subito dopo il parto.
Durante la gravidanza il bambino riesce a compensare, per brevi periodi di tempo, la mancanza di ossigeno, ma se questa condizione si dovesse prolungare, il cervello inevitabilmente subirebbe dei danni, quasi sempre irreversibili, in quanto le cellule celebrali cominciano a morire, e per questo motivo l’encefalopatia ipossico ischemica è la causa più frequente di disabilità in un bambino, condizione che si può verificare dal 3-4 anno di età.
Circa il 20% dei neonati colpiti da asfissia muore, mentre circa il 25% riporta danni permanenti.
Cause encefalopatia ipossico ischemica
Ci sono varie cause che possono portare alla condizione dell’encefalopatia ipossico ischemica di seguito ve ne riportiamo alcune:
- Asfissia neonatale: se la mancanza di ossigeno si protrae per un lungo periodo di tempo il cervello ne subisce le conseguenze, quasi sempre irreversibili.
- Stato ipotensivo materno acuto: si manifesta quando la madre presenta una condizione acuta di pressione sanguigna arteriosa massima inferiore ai 100 mmHg.
- Distacco della placenta: la placenta durante la gravidanza è fonte essenziale di nutrimento per il feto; se dovesse subire dei danni, come il distacco dalle pareti uterine della madre, potrebbero verificarsi danni seri e permanenti come l’encefalopatia ipossico ischemica.
- Prematurità: se un bambino nasce molto prima del previsto, quindi non completamente sviluppato, potrebbe andare incontro alla mancanza di ossigeno e quindi all’encefalopatia ipossico ischemica.
Complicazioni durante e dopo il parto
(Leggi altri casi di malasanità e danni da parto)
- Prolasso del cordone ombelicale: è una grave emergenza ostetrica e si manifesta con una grave sofferenza da parte del feto, perché diminuisce o interrompe l’apporto di sangue al feto e di conseguenza al cervello, provocando l’encefalopatia ipossico ischemica.
- Sproporzione feto-pelvica: si verifica quando il diametro del bacino materno è più stretto del diametro della testa fetale e di conseguenza avviene una compressione di quest’ultima causando danni irreversibili o addirittura la morte fetale.
- Ictus fetale: generalmente legato a condizioni di malformazioni arterio-venose congenite, infezioni o a pressione sanguigna materna alta o bassa.
- Rottura di vasi previ: quando si verifica la presenza di vasi sanguigni fetali che decorrono in prossimità dell’orifizio interno dell’utero, senza il supporto del cordone ombelicale o della placenta, sono a rischio di sanguinamento: quando ciò avviene il feto subisce dei gravi danni irreversibili.
- Emorragie intrapartum: perdite copiose di sangue causate da lesioni locali, neoplasie, sanguinamento vaginale o disordini della coagulazione possono causare danni permanenti al feto come l’encefalopatia ipossico ischemica.
Segni e sintomi dell’encefalopatia ipossico ischemica
Se un neonato è affetto da encefalopatia ipossico ischemica, alla nascita potrebbe presentare i seguenti sintomi:
- Necessità di rianimazione
- Acidosi metabolica: accumulo di acidi nei tessuti e nei fluidi del nell’organismo del neonato.
- Basso indice di Apgar per un periodo prolungato: le condizioni fisiche del neonato appaiono compromesse
- Convulsioni: il neonato manifesta casi di convulsioni durante le prime 48 h di vita.
- Ipotonia muscolare: riduzione del tono muscolare con conseguente flaccidità
- Disfunzione degli organi: interessa soprattutto il cuore
- Assenza di riflessi troncoencefalici: assenza del respiro spontaneo, assenza di attività elettrico-cerebrale, assenza di coscienza e lucidità.
- Coma
- Morte
Quali errori medici possono causare l’encefalopatia ipossico ischemica
Le leges artis della medicina applicabili alla gestione del travaglio e del parto, prevedono che l’intera equipè medica che assiste la gestante e il bambino prima e dopo la nascita diagnostichino e trattino tempestivamente e in modo adeguato ogni possibile causa e fattore di rischio che potrebbe causare l’encefalopatia ipossico ischemica.
Tuttavia, a causa dell’imperizia e negligenza dei sanitari che seguono la gestante e il bambino, aggiungendo anche l’eventuale disorganizzazione della struttura ospedaliera, è possibile che si verifichino casi di malasanità all’origine di casi di encefalopatia ipossico ischemica. Di seguito vi riportiamo gli errori medici che potrebbero causare tale patologia:
- Interpretazione sbagliata dei segnali di sofferenza fetale: tramite il monitor della frequenza cardiaca fetale è possibile rilevare anomalie nella frequenza cardiaca e mancanza di apporto di ossigeno al feto.
- Mancata o ritardata esecuzione del parto cesareo che causa asfissia fetale
- Cattiva esecuzione della ventilazione neonatale
- Uso errato del forcipe, della ventosa o della manovra di Kristeller
- Nascita del bambino mediante parto naturale quando necessita di parto cesareo
Danni risarcibili in caso di encefalopatia ipossico ischemica causata da imprudenza medica
Ci sono alcuni danni che possono essere risarciti se il medico o l’intera equipe hanno causato con la loro negligenza danni irreversibili come l’encefalopatia ipossico ischemica. Vediamo di seguito quali sono:
- Danni alla salute del bambino: nella maggioranza dei casi il risarcimento prevede la cifra massima liquidabile in questi casi, semplicemente perché i danni causati al bambini sono purtroppo permanenti.
- Danni alla salute dei genitori: compresi i danni psico-fisici e i danni alla sfera sessuale, perché molti genitori dopo un evento tragico del genere si rifiutano di procreare un altro figlio con la paura che possa fare la stessa fine nelle mani di medici incompetenti.
- Danni economici del bambino: l’importo di questo danno equivale all’ipotetica cifra che il bambino, in età lavorativa, avrebbe potuto guadagnare se non fosse stato affetto da questa patologia permanente.
- Danni economici dei genitori: cifra che coprirà tutte le spese mediche future che dovranno affrontare i genitori del bambino affetto da encefalopatia ipossico ischemica.
Conclusioni
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