Errore Medico Risarcimento: Un Caso di Infezione Nosocomiale

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Topics covered

Introduzione

Quando un paziente subisce danni a causa di un errore medico, ottenere giustizia non è un percorso semplice. È necessario raccogliere prove, dimostrare la responsabilità della struttura sanitaria e affrontare un iter legale che può durare anni. Questo è il caso di Biagio, 52 anni, che si è rivolto ad Aiuto Malasanità dopo aver contratto una grave infezione ospedaliera in seguito a un intervento chirurgico alla gamba destra.

Dopo un lungo percorso medico e legale, è riuscito ad ottenere un importante risarcimento per malasanità. In questo articolo analizziamo tutte le fasi del procedimento, dal primo contatto con gli avvocati alla sentenza finale, per comprendere quanto sia fondamentale affidarsi a professionisti esperti in casi di infezioni nosocomiali, in grado di raccogliere le prove necessarie e dimostrare la responsabilità della struttura sanitaria.

Indice

  1. Il primo contatto con Aiuto Malasanità
  2. L’analisi del caso e la raccolta del parere medico-legale
  3. Il procedimento giudiziario: la CTU e il riconoscimento del danno
  4. L’esito del caso e il risarcimento ottenuto
  5. Conclusioni

1. Il primo contatto con Aiuto Malasanità

Biagio ci ha contattati dopo aver subito gravi complicanze post-operatorie a seguito di un intervento ortopedico presso un ospedale pubblico. L’operazione, programmata per l’impianto di una protesi al ginocchio destro, avrebbe dovuto restituirgli una migliore qualità di vita e permettergli di recuperare una buona mobilità. Tuttavia, nei giorni successivi all’intervento, ha iniziato a manifestare sintomi preoccupanti: dolore intenso e persistente, gonfiore anomalo, arrossamento della pelle e febbre alta.

Nonostante questi chiari segnali di un possibile processo infettivo in corso, il personale sanitario ha sottovalutato la situazione, liquidando inizialmente i sintomi come una normale reazione post-operatoria. Biagio ha continuato a peggiorare, ma è stato dimesso con una semplice prescrizione di antidolorifici, senza che venissero effettuati esami diagnostici mirati per escludere la presenza di un’infezione in corso.

Solo dopo diversi giorni, quando i dolori erano diventati insopportabili ed il ginocchio appariva molto gonfio, è stato finalmente sottoposto a controlli approfonditi. A quel punto, le analisi hanno evidenziato una grave infezione batterica, ormai estesa ai tessuti circostanti, rendendo necessario un nuovo intervento chirurgico per la rimozione della protesi infetta.

Nel tentativo di contenere il danno, Biagio ha subito più operazioni correttive, oltre a lunghe e debilitanti terapie antibiotiche. Purtroppo, il ritardo nella diagnosi e la progressione dell’infezione hanno causato danni permanenti alla gamba, compromettendo in modo irreversibile la sua capacità di movimento.

Comprensibilmente sconvolto e preoccupato per il peggioramento della sua salute, Biagio ha deciso di rivolgersi ad Aiuto Malasanità per valutare la possibilità di ottenere un risarcimento. Dopo aver vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un errore medico evitabile, voleva far valere i propri diritti ed ottenere giustizia per il danno subito.

2. L’analisi del caso e la raccolta del parere medico-legale

Dopo aver ricevuto la sua richiesta, il nostro team di avvocati esperti in malasanità e medici legali ha iniziato un’analisi approfondita della documentazione medica di Biagio. A causa delle numerose operazioni subite, il suo fascicolo clinico risultava estremamente corposo, con centinaia di pagine tra referti, esiti chirurgici, prescrizioni e valutazioni specialistiche. Era essenziale esaminare ogni dettaglio per verificare se ci fossero i presupposti per un’azione legale contro la struttura ospedaliera.

Dall’analisi è emerso che Biagio aveva subito quattro interventi chirurgici in un arco di sei mesi, tutti resi necessari dall’aggravarsi dell’infezione. Il primo era stato l’impianto della protesi al ginocchio destro, mentre i successivi tre interventi si erano resi necessari per tentare di rimuovere il tessuto necrotico e contrastare l’infezione batterica, che nel frattempo si era diffusa anche alle strutture ossee circostanti. L’infezione da Enterococcus faecalis si è sviluppata nel sito chirurgico dopo l’intervento di protesi, evolvendosi in una grave infezione nosocomiale a causa della resistenza del batterio agli antibiotici utilizzati. Il fatto che l’ospedale abbia somministrato antibiotici inefficaci o inadatti nel caso di Biagio, ceftriaxone e cotrimoxazolo, dimostra un ulteriore grave errore nella gestione dell’infezione.

Per approfondire l’argomento leggi il nostro articolo su Enterococchi e Risarcimento Danni

La documentazione analizzata gratuitamente dagli esperti medici legali e avvocati per verificare la possibilità di intraprendere un’azione legale contro l’ospedale comprendeva:

  • Cartelle cliniche ospedaliere, per ricostruire il percorso clinico di Biagio ed individuare eventuali negligenze durante l’intervento o nella gestione della terapia antibiotica oppure nel monitoraggio post-chirurgico.
  • Referti medici e diagnostici, per accertare la progressione dell’infezione e il suo impatto sulla salute del paziente e dimostrare come un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare il peggioramento del quadro clinico.
  • Parere medico-legale preliminare dei nostri esperti, per stabilire il nesso di causalità tra l’errore sanitario e i danni subiti, per confermare che la complicanza non era un evento inevitabile, ma la diretta conseguenza di una gestione medica inadeguata.

2.1 Il parere medico legale preliminare

Prima di avviare un’azione legale, il nostro team di medici legali di parte ha esaminato attentamente la documentazione clinica per stabilire se vi fossero i presupposti per dimostrare la responsabilità della struttura sanitaria e procedere con il caso. Nei casi di responsabilità sanitaria legata a infezioni nosocomiali, il medico legale si occupa della valutazione del danno e della responsabilità, mentre l’infettivologo analizza l’origine e la gestione dell’infezione, determinando eventuali errori nella profilassi, nella diagnosi o nel trattamento. Questa valutazione preliminare è fondamentale per verificare la presenza di un nesso di causalità tra la condotta medica e il danno subito dal paziente.

Quando si verificano complicanze post-operatorie, è necessario distinguere tra:

  • Eventi avversi inevitabili, ovvero complicanze che possono insorgere anche in presenza di cure corrette e conformi agli standard sanitari.
  • Errori medici e negligenze, cioè situazioni in cui il danno al paziente è direttamente causato da una gestione sanitaria inadeguata.

In questi casi è comune che la struttura sanitaria tenti di discolparsi, sostenendo che l’infezione sia stata una complicanza inevitabile e non un errore medico. Questa è una strategia difensiva frequentemente adottata dagli ospedali per evitare responsabilità e richieste di risarcimento.

Tuttavia, l’analisi condotta dai nostri esperti ha evidenziato elementi critici che indicavano una gestione sanitaria non conforme agli standard, tra cui:

  • Mancata somministrazione tempestiva di antibiotici, nonostante l’elevato rischio infettivo dell’intervento.
  • Sottovalutazione dei sintomi iniziali di infezione, che ha portato a un ritardo nella diagnosi.
  • Interventi correttivi tardivi, che hanno reso necessarie operazioni chirurgiche ripetute con un danno maggiore per il paziente.

 Il parere medico legale preliminare, ha suggerito che l’infezione non era una complicanza imprevedibile, ma piuttosto una conseguenza diretta di errori ed omissioni nella gestione post-operatoria del paziente. A seguito di questa serie di errori medici evitabili, Biagio si è trovato a dover affrontare un danno permanente alla gamba destra, con una significativa riduzione della capacità di movimento ed un peggioramento drastico della qualità della vita.

Il parere dei nostri esperti medici legali è stato quindi determinante per valutare la solidità del caso. Forte delle prove raccolte, Biagio ha deciso di avviare un procedimento legale per responsabilità medica nei confronti della struttura ospedaliera. L’obiettivo era ottenere il giusto risarcimento per il danno biologico, morale ed esistenziale subito.

Leggi anche l’articolo sul risarcimento per errata diagnosi qui

3. Il Procedimento Legale: dall’ATP al Giudizio con il 702 bis

L’azione legale intrapresa per far valere i diritti di Biagio ha seguito un iter giudiziario articolato in due fasi fondamentali:

  1. Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) – Fase preliminare con l’obiettivo di accertare il danno subito attraverso una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), senza avviare subito una causa ordinaria.
  2. Procedimento con rito sommario ex art. 702 bis c.p.c. – Dopo l’esito dell’ATP ed in assenza di una proposta risarcitoria adeguata da parte della struttura sanitaria, è stata intentata una vera e propria azione legale per ottenere il riconoscimento della responsabilità dell’ospedale ed il risarcimento del danno.

Questa strategia  adottata dai legali di Aiuto Malasanità è stata studiata per garantire a Biagio una tutela più rapida ed efficace, ma è stata possibile solo perché le prove raccolte erano schiaccianti e dimostravano chiaramente la responsabilità dell’ospedale.

Se il caso fosse stato meno solido o ci fossero stati margini di dubbio sul nesso di causalità tra l’errore sanitario e il danno subito dal paziente, si sarebbe optato per una causa civile ordinaria, che prevede tempistiche più lunghe.

3.1 L’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP): la prima fase del giudizio

Il primo passo per ottenere giustizia è stato l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP), un procedimento giudiziario previsto dall’art. 696 bis c.p.c., utilizzato nei casi di responsabilità medica.

L’ATP ha lo scopo di ottenere una valutazione imparziale da parte di un perito nominato dal giudice (CTU) che deve accertare in via preliminare l’esistenza del danno e il nesso di causalità con la condotta medica. Se la struttura sanitaria avesse riconosciuto le proprie responsabilità e avesse formulato un’offerta congrua, si sarebbe potuto evitare di proseguire con una causa vera e propria.

Tuttavia, l’ospedale ha continuato a sostenere che l’infezione post-operatoria fosse una complicanza inevitabile e non il risultato di un errore medico. Questo atteggiamento ha reso inevitabile il proseguimento dell’azione legale con un procedimento sommario ex art. 702 bis c.p.c..

3.2 La Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) e il riconoscimento del danno

Durante la fase di ATP, il Tribunale ha nominato due Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU), un medico legale ed un infettivologo incaricati di esaminare la documentazione clinica e di valutare se il danno subito da Biagio fosse il risultato di negligenza sanitaria.

L’analisi dei CTU ha evidenziato che l’infezione non era una complicanza inevitabile, bensì la conseguenza diretta di gravi errori gestionali della struttura ospedaliera. Tra i punti chiave emersi dalla perizia:

  1. Carenze igienico-sanitarie durante l’intervento e la degenza post-operatoria
    • Il paziente ha contratto un’infezione a causa di una gestione inadeguata della sterilità in sala operatoria e delle medicazioni successive.
    • Le procedure per la prevenzione delle infezioni non sono state rispettate rigorosamente, aumentando il rischio di contaminazione.
  2. Ritardo nella diagnosi e mancata tempestività nell’inizio della terapia antibiotica
    • I sintomi di infezione erano già evidenti nelle prime 48 ore post-operatorie, con dolore anomalo, febbre e gonfiore accentuato.
    • Nonostante ciò, la diagnosi è stata ritardata di diversi giorni, peggiorando il quadro clinico.
    • La mancata somministrazione di antibiotici ha permesso alla carica batterica di proliferare, aggravando i danni ai tessuti circostanti.
  3. Errori nella gestione post-operatoria e necessità di interventi correttivi
    • Dopo aver contratto l’infezione, Biagio è stato sottoposto a quattro interventi chirurgici per rimuovere il tessuto necrotico e tentare di salvare la funzionalità dell’arto.
    • La situazione avrebbe potuto essere gestita con un singolo intervento correttivo se l’infezione fosse stata individuata tempestivamente e trattata in modo adeguato.
    • Il ritardo terapeutico ha lasciato Biagio con un danno biologico permanente e una significativa riduzione della capacità di movimento.

3.3 Il Procedimento ex art. 702 bis: la richiesta di risarcimento

Dopo l’esito positivo dell’ATP, Biagio e il team legale di Aiuto Malasanità hanno tentato di raggiungere un accordo stragiudiziale con la struttura ospedaliera. Tuttavia, l’ospedale ha proposto un risarcimento irrisorio, rifiutandosi di riconoscere pienamente la propria responsabilità.

A quel punto, è stato necessario procedere con un giudizio sommario ex art. 702 bis c.p.c., una forma di giudizio più rapida rispetto alla causa ordinaria.

3.4 Caratteristiche del procedimento 702 bis

  • È stato presentato un ricorso in tribunale con la richiesta di risarcimento per il danno biologico, morale ed esistenziale subito da Biagio.
  • Il giudice ha valutato la perizia già esistente (quella eseguita in sede di ATP), evitando la necessità di una nuova CTU e dando un’altra volta ragione a Biagio.
  • Il procedimento si è svolto in tempi più brevi rispetto a una causa civile tradizionale, consentendo di ottenere una sentenza favorevole in pochi mesi.

Grazie a questa strategia, Biagio ha evitato di affrontare un iter giudiziario lungo e complesso, ottenendo una condanna della struttura sanitaria con il riconoscimento del suo diritto al risarcimento.

4. L’esito del caso e il risarcimento ottenuto

Dopo un’attenta analisi della valutazione del giudice ed un confronto serrato con i consulenti della difesa, la struttura sanitaria ha compreso che la propria posizione era insostenibile. Le prove raccolte e la perizia tecnica avevano, infatti, dimostrato in modo inequivocabile che l’infezione contratta da Biagio non era una complicanza imprevedibile, ma il risultato di gravi negligenze nella gestione post-operatoria. Per evitare un lungo processo che avrebbe ulteriormente aggravato la propria posizione, l’ospedale ha scelto di raggiungere un accordo transattivo, riconoscendo la propria responsabilità e accettando di risarcire Biagio per i danni subiti.

L’ammontare del risarcimento è stato calcolato tenendo conto di diversi fattori, tra cui:

  • Il danno biologico permanente, dovuto alla significativa riduzione della mobilità della gamba destra, che ha compromesso la sua autonomia e la possibilità di condurre una vita normale.
  • Il danno morale, per la sofferenza e il dolore fisico ed emotivo vissuti a causa delle numerose operazioni e delle difficoltà incontrate nel recupero.
  • Il danno esistenziale, derivante dalle limitazioni che hanno stravolto la sua quotidianità, privandolo di molte attività che prima svolgeva senza difficoltà e costringendolo ad una dipendenza costante dall’aiuto di familiari o terzi.
  • Le spese mediche, che Biagio ha dovuto sostenere per terapie, visite specialistiche e un lungo percorso di riabilitazione necessario per tentare di recuperare, almeno in parte, la funzionalità dell’arto operato.

Grazie all’assistenza legale fornita da Aiuto Malasanità, Biagio ha potuto ottenere giustizia senza dover affrontare alcuna spesa legale diretta. Il team di avvocati e medici legali si è occupato di ogni aspetto del procedimento, garantendogli la migliore tutela senza che lui dovesse preoccuparsi dei costi e delle complessità burocratiche. Questo gli ha permesso di concentrarsi completamente sulla propria salute e sul recupero, senza il peso di una lunga e costosa battaglia legale.

5. Conclusione

Se tu o un tuo familiare avete subito un danno a causa di un errore medico, è fondamentale agire tempestivamente per far valere i vostri diritti. Il nostro team di avvocati specializzati in malasanità e medici legali è pronto a supportarti in ogni fase del procedimento, valutando con attenzione il tuo caso e guidandoti nel percorso verso il risarcimento.

Cosa puoi fare subito?

Documenta tutto: Conservare con attenzione cartelle cliniche, referti medici, esami diagnostici e prescrizioni. Questi documenti sono essenziali per dimostrare l’errore medico e quantificare il danno subito.

Contatta Aiuto Malasanità: Il nostro team analizzerà gratuitamente il tuo caso e ti fornirà un primo parere medico-legale, spiegandoti se e come puoi ottenere un risarcimento.

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Non lasciare che un errore medico comprometta per sempre la tua vita. Aiuto Malasanità è al tuo fianco per ottenere il risarcimento che meriti.

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Authors

  • Prof. Dott. De Felice Giovanni

    Prof. Dott. Giovanni de Felice Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Specialista in Endocrinologia e Sterilità Coniugale, Già docente presso la Scuola Medica Ospedaliera per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia, Già primario e responsabile del modulo di ostetricia presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.

  • Prof. Dott. De Luca Paolo

    Già Docente Scuola di Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni Università “La Sapienza”

Author

Prof. Dott. De Felice Giovanni

Prof. Dott. Giovanni de Felice Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Specialista in Endocrinologia e Sterilità Coniugale, Già docente presso la Scuola Medica Ospedaliera per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia, Già primario e responsabile del modulo di ostetricia presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.

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    Prof. Dott. Giovanni de Felice Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Specialista in Endocrinologia e Sterilità Coniugale, Già docente presso la Scuola Medica Ospedaliera per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia, Già primario e responsabile del modulo di ostetricia presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma.

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