Una condizione che accomuna molti neonati alla nascita è l’ittero, cioè l’elevata quantità nell’organismo del neonato di bilirubina. Quando questa non viene trattata tempestivamente e in maniera appropriata sfocia in una grave patologia chiamata Kernittero, dalle conseguenze spesso permanenti e quindi sensibile al risarcimento economico dei danni.
L’ittero è facilmente diagnosticabile, anche a occhio nudo: il neonato si presenta con un colorito, che riguarda tutto il corpo, giallo marcato. L’ittero è facilmente curabile, ma non va sottovaluto perché se non curato può diventare gravemente nocivo per il cervello.
Elevate quantità di bilirubina sono molto comuni nei neonati
Un’elevata concentrazione di bilirubina nei neonati è un problema che sta diventando piuttosto comune; la bilirubina è una sostanza derivante dal metabolismo dell’emoglobina e normalmente i neonati da soli non sono in grado di espellere questa elevata quantità di bilirubina che si accumula nel loro organismo e hanno bisogno di un aiuto medico. L’accumulo di questa sostanza, come già detto in precedenza, conferisce alla pelle e alle sclere (il bianco degli occhi) la tipica colorazione giallastra.
Quando l’ittero si manifesta in forma acuta prende il nome di kernittero.
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Sintomi, diagnosi e cura
L’insorgenza di tale patologia è soggettiva, cambia da neonato a neonato, può manifestarsi prima o dopo e non presentare gli stessi sintomi.
Vi riportiamo di seguito i principali sintomi che rappresentano la presenza di iperbilirubinemia (quantità eccessiva di bilirubina):
- ITTERO: tipica colorazione giallastra che interessa viso, occhi e a volte l’intero corpo del neonato.
- DIFFICOLTA’ AD ALIMENTARSI
- STANCHEZZA E SPOSSATEZZA
Per diagnosticare l’iperbilirubinemia esistono molti esami da poter effettuare, quelli piu’ frequenti sono:
- ESAMI DIRETTI: classici esami del sangue
- ESAMI INDIRETTI: esami delle feci e delle urine
- TEST DI COOMB: test di laboratorio utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi fissati alla superficie dei globuli rossi
La tempistica con la quale si manifesta l’ittero è molto importante ai fini curativi. Se l’ittero compare entro 24 ore dalla nascita del neonato, è da ritenersi grave e deve essere trattato con la massima attenzione e soprattutto nel minor tempo possibile. Se l’ittero si manifesta dopo due o tre giorni dalla nascita si tratta di un ittero fisiologico e non è assolutamente grave, ma va sempre curato con attenzione. Se l’ittero si manifesta dal terzo giorno al settimo potrebbe esserci in corso un’infezione che ha causato il manifestarsi dell’ittero. Se l’ittero compare dopo e oltre una settimana dalla nascita, l’insorgenza potrebbe essere causata dall’allattamento, ma potrebbe avere altre cause.
Le terapie e le cure da usare per debellare l’ittero sono molte alcune di queste ve le riportiamo di seguito:
- FOTOTERAPIA: il bambino viene sottoposto ad uno spettro di luce di colore blu, che abbassa il livello nel sangue della bilirubina, dopo il trattamento vengono effettuati gli esami di sangue per verificare se la terapia sta funzionando o meno.
- FOTOTERAPIA A FIBRE OTTICHE: molto spesso viene eseguita insieme alla fototerapia, consiste in una coperta formata da fibre ottiche posizionata al di sotto del neonato.
- TRASFUSIONI DEL SANGUE: in questo modo si aumentano i livelli di globuli rossi nel sangue e si diminuiscono quelli contenenti la bilirubina.
- TRATTAMENTO DA INFEZIONE: tipici trattamenti che si effettuano quando vi èla presenza di una qualsiasi infezione.
Sai che hai un tempo limitato per richiedere un risarcimento dei danni? Leggi l’articolo sui tempi di prescrizione per il risarcimento dei danni.
Kernittero: quando l’ittero diventa pericoloso per negligenza medica
Non è mai troppo tardi sottoporre un neonato a terapia quando si presentano i primi segni di danni neurologici causati dall’ittero. Un medico ha il dovere di effettuare in maniera rapida e tempestiva la cura adeguata alla gravità della patologia. Prima si riduce la quantità di bilirubina, migliore sarà l’esito della terapia. Se si ritarda la somministrazione della cura i danni possono essere irreversibili.
Di seguito vi illustriamo quali danni medici potrebbero causare il kernittero nel neonato:
- Non prendere in considerazione, attraverso gli esami da laboratorio eseguiti sul neonato, la quantità elevata di bilirubina, con conseguente ritardo nell’applicare la terapia adatta mentre gli esami vengono ripetuti. È sempre un bene ripetere gli esami, ma nel frattempo la fototerapia va eseguita, anche perché non esistono effetti collaterali; intanto si deve proseguire anche con la ricerca di un donatore di sangue compatibile per un’eventuale trasfusione: se nel frattempo il bambino, con la terapia eseguita, riesce ad espellere la quantità eccessiva di bilirubina allora sarà possibile disdire la ricerca del donatore.
- Interrompere la fototerapia per effettuare gli esami che servono ad indentificare gli eventuali rischi che potrebbe comportare la trasfusione di sangue nel neonato. Lo strumento che si usa per eseguire la fototerapia è facilmente trasportabile da un luogo ad un altro, quindi se il neonato deve spostarsi per fare altri esami di valutazione è consigliabile spostarlo insieme allo strumento che esegue la fototerapia.
- Non eseguire in tempo la trasfusione di sangue nel neonato.
- Ignorare o sottovalutare i segnali e i sintomi che il neonato presenta al momento della nascita, come ad esempio il forte pianto, febbre, convulsioni, muscoli troppo tesi o assenza di movimento.
- Prendere in considerazione solo gli esami che riguardano la bilirubina parziale e non totale. Una terapia adeguata alle esigenze del neonato viene basata sui risultati della bilirubina totale e non parziale (o indiretta).
- Un errato uso di alcuni strumenti ostetrici come il forcipe o la ventosa possono causare l’insorgenza del kernittero.
- Lasciare che la quantità di bilirubina nell’organismo del neonato salga e raggiunga livelli pericolosi per la sua vita. Prevenire l’aumento della bilirubina è più facile che sottoporre il neonato alle giuste terapie quando è in pericolo di vita.
- Quando l’intera struttura ospedaliera non ha i giusti protocolli nell’esegguire i giusti esami e applicare le giuste terapie soprattutto in neonati prematuri e neonati ad alto rischio di insorgenza del kernittero.
Quando i medici non seguono il giusto protocollo per intervenire in caso di kernittero in neonati prematuri e non, contribuiscono al manifestarsi dell’iperbilirubinemia, operando una vera e propria negligenza. Se quest’ultima provoca danni irreversibili nel neonato come la paralisi cerebrale o altri danni neurologici, allora si ha il diritto al risarcimento dei danni.
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Conclusioni
Se ritieni che il tuo bambino abbia subìto gravi danni cerebrali in seguito alla mancata cura o cura tardiva del kernittero da parte dell’equipe medica che stava seguendo il tuo caso, hai diritto al risarcimento dei danni. Quindi non esitare a contattare un avvocato specializzato in risarcimento danni per negligenza medica. Saprà indicarti la strada giusta per affrontare il percorso che ti attende.
Con noi di Aiuto Malasanità non dovrai mai pagare alcun costo se prima non otterrai il risarcimento: anche le visite specialistiche saranno a nostro carico.