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Rischi e Danni da Uso di Ossitocina nel Parto: Come Riconoscere un Caso di Malasanità

Danni Ossitocina Parto

L’Ossitocina è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano particolarmente importante durante il travaglio e il parto, perché stimola le contrazioni uterine, e durante l’allattamento, perché facilita la fuoriuscita del latte. Inoltre, è coinvolta nel legame materno con il neonato, così come nelle interazioni sociali e nelle relazioni affettive. In ambito medico, l’ossitocina è un farmaco comunemente utilizzato per avviare il travaglio o per accelerare il travaglio iniziato da solo. Quindi durante il parto si utilizza una forma sintetica di ossitocina per imitare le sue funzioni naturali. Tuttavia, un uso improprio può causare gravi danni da parto alla madre e al bambino. Come ginecologo con 40 anni di esperienza al San Filippo Neri di Roma conosco bene i rischi associati all’uso dell’ossitocina nel parto ed in questo articolo esploreremo le possibili complicazioni e come riconoscere un caso di malasanità.

Argomenti Trattati

  1. Cos’è l’Ossitocina
  2. Effetti dell’Ossitocina sulla Madre e sul Bambino
  3. Danni al Neonato da Uso di Ossitocina nel Parto
  4. Danni alla Madre da Uso di Ossitocina nel Parto
  5. Errori Comuni nell’Uso dell’Ossitocina
  6. Rischi e Benefici dell’Ossitocina
  7. Come Riconoscere un Caso di Malasanità
  8. Conclusioni

1.Cos’è l’Ossitocina

L’ossitocina è un farmaco comunemente utilizzato per indurre o accelerare il travaglio. Tuttavia, una somministrazione errata di ossitocina durante il parto può portare a gravi complicazioni sia per la madre che per il bambino. Nei neonati, i rischi includono danni da travaglio prolungato, encefalopatia ipossico-ischemica, asfissia perinatale, lesioni traumatiche e paralisi cerebrale infantile, tetraparesi spastica.

L’ossitocina sintetica è simile all’ormone naturale prodotto nel corpo della donna e viene somministrata frequentemente durante il parto per stimolare le contrazioni uterine. Questo ormone è prodotto dalla gestante in quantità significative durante il parto, provocando le contrazioni necessarie per la nascita. In ambito medico, l’ossitocina viene somministrata tramite una linea endovenosa, con una pompa che controlla la dose per facilitare le contrazioni, accelerare il travaglio o ridurre l’intervallo tra le contrazioni stesse. Queste contrazioni indotte tendono a essere più intense e prolungate e solitamente iniziano circa 30 minuti dopo la somministrazione del trattamento. E’ fondamentale quindi non somministrare la seconda dose di farmaco se ancora non si conoscono gli effetti della prima dose.

Durante la somministrazione dell’ossitocina, le contrazioni e la frequenza cardiaca del feto devono essere attentamente monitorate per garantire la sicurezza tua e del tuo bambino.

2. Effetti dell’Ossitocina sulla Madre e sul Bambino

La gestione attiva del travaglio con ossitocina mira a migliorare l’andamento del parto. L’ACOG, nelle sue Linee Guida, riconosce che sia l’approccio a basso dosaggio sia quello ad alto dosaggio possono essere efficaci e sicuri, a seconda delle specifiche circostanze del travaglio e delle condizioni della madre e del bambino.

L’obiettivo principale di questi approcci è ridurre il numero di interventi chirurgici, che possono essere necessari se il travaglio non progredisce come previsto. Ridurre il numero di parti operativi significa meno rischi e complicazioni per la madre e per il bambino.

Quando somministrata correttamente, l’ossitocina può facilitare un parto sicuro. Tuttavia, se usata in modo errato, può causare contrazioni troppo intense e frequenti, mettendo a rischio sia la madre che il bambino.

Abbiamo visto come l’ossitocina migliora il benessere, riduce lo stress e l’ansia ed ha molti altri effetti benefici associati al sollievo dal dolore, all’interazione madre-bambino ecc., ma questi effetti si verificano solo quando l’ossitocina viene prodotta dalla madre stessa. L’ossitocina sintetica, che viene somministrata per indurre o accelerare il travaglio, non raggiunge il cervello, quindi non ha gli stessi effetti benefici a breve e lungo termine che si ottengono quando è il corpo stesso a produrre la propria ossitocina, anche se dal punto di vista farmacologico è la stessa molecola dell’ossitocina prodotta dall’organismo. La dottoressa Uvnäs-Moberg ne parla nel suo recente lavoro evidenziando come gli effetti sull’organismo sono diversi a seconda che venga secreta dall’organismo stesso (ossitocina endogena) o somministrata nell’organismo tramite flebo, spray nasale o altro metodo esterno (ossitocina esogena).

Inoltre, Buckley et al. in un recente studio del 2023 hanno evidenziato come l’uso di ossitocina sintetica durante il travaglio non è stata associata ad aumenti di ossitocina nel plasma neonatale, ma modifica i modelli di contrazione uterina. Ciò può influenzare il flusso sanguigno uterino e l’attività del sistema nervoso autonomo materno, danneggiando potenzialmente il feto e aumentando il dolore e lo stress materno.

3. Danni al Neonato da Uso di Ossitocina nel Parto

L’uso inappropriato di ossitocina durante il parto può ridurre il livello di ossigeno del bambino, portando a gravi complicazioni come l’acidemia fetale. Questo è uno stato in cui il sangue del neonato diventa molto acido alla nascita, causando danni alle cellule, soprattutto nel cervello. L’acidemia fetale è una delle conseguenze più pericolose delle contrazioni uterine eccessive, stimolate dall’ossitocina.

Le complicazioni associate all’uso eccessivo di ossitocina includono:

  • Sofferenza fetale
  • Ipertensione (aumento della pressione sanguigna)
  • Bradicardia (rallentamento del battito cardiaco)
  • Decelerazioni del battito cardiaco
  • Tachicardia (aumento del battito cardiaco)
  • Aritmia cardiaca
  • Asfissia o encefalopatia ipossico-ischemica
  • Acidemia fetale
  • Lesioni cerebrali come la paralisi cerebrale
  • Convulsioni neonatali
  • Indice Apgar basso
  • Emorragie della retina
  • Traumi cranici, incluse emorragie cerebrali
  • Ittero

Ricordo, per esempio, un travaglio prolungato in cui il personale medico decise di continuare con un parto vaginale anziché procedere con un taglio cesareo. L’uso improprio di ossitocina, insieme a strumenti come ventosa o forcipe, può causare lesioni permanenti e gravissime al neonato. Per fortuna il bambino ha avuto come conseguenza soltanto un brutto tumore da parto che si è riassorbito in un mese circa e un lieve ittero che si è risolto sottoponendolo a fototerapia.  È essenziale che il team medico sia altamente qualificato in tutte le procedure ostetriche e segua rigorosamente gli standard di cura per prevenire danni da ossitocina nel parto. La sicurezza della madre e del bambino deve essere sempre la priorità assoluta.

Se sospetti che l’uso di ossitocina durante il tuo parto abbia causato complicazioni, è fondamentale cercare assistenza legale e medica per valutare eventuali negligenze e ottenere il giusto risarcimento.

4. Danni alla Madre da Uso di Ossitocina nel Parto

L’ossitocina è una delle principali cause di lacerazione dell’utero durante il parto. Studi recenti hanno evidenziato che in una struttura medica, il 77% dei casi di rottura dell’utero erano associati alla somministrazione di ossitocina. Questo farmaco, utilizzato per indurre o accelerare il travaglio, può causare serie complicazioni se non somministrato correttamente. Le complicazioni materne legate all’uso dell’ossitocina includono:

  • Contrazioni uterine forti e prolungate: Queste contrazioni eccessive possono mettere a dura prova l’utero.
  • Lacerazioni dell’utero: La pressione eccessiva può portare alla rottura dell’utero.
  • Emorragia post-partum: Perdite di sangue significative dopo il parto.
  • Intossicazione d’acqua: Un eccesso di liquidi nel corpo può causare squilibri elettrolitici e disturbi cerebrali potenzialmente fatali.
  • Emorragia subaracnoidea: Emorragie tra le membrane del cervello.
  • Aritmie cardiache: Tra cui tachicardia, bradicardia e contrazioni ventricolari premature.
  • Flusso sanguigno non regolare nell’utero: Problemi di circolazione sanguigna possono compromettere la salute dell’utero.
  • Ipotensione e ipertensione: Variazioni pericolose della pressione sanguigna.
  • Shock anafilattico: Reazione allergica grave che può essere letale.
  • Nausea e vomito: Effetti collaterali comuni della somministrazione del farmaco.
  • Ematoma pelvico: Accumulo di sangue nelle pareti del bacino, che può causare dolore e complicazioni.

5.Errori Comuni nell’Uso dell’Ossitocina

L’ossitocina nel 2007 è stata classificata come farmaco ad alto rischio dall’Institute for Safe Medication Practices (ISMP). L’allerta elevata viene assegnata ai farmaci che hanno un elevato potenziale di danno al paziente se utilizzati per errore. Gli errori correlati all’ossitocina sono molto spesso correlati alla dose; per questo motivo, la somministrazione richiede una titolazione precisa utilizzando una pompa per infusione e personale infermieristico qualificato. Secondo l’American Journal of Obstetrics and Gynecology la somministrazione sicura ed efficace di farmaci ad alto rischio può essere ulteriormente migliorata attraverso un approccio sistematico e standardizzato della somministrazione dei farmaci.

6.Rischi e Benefici dell’Ossitocina

L’ossitocina, un ormone naturale prodotto dall’ipotalamo e rilasciato dalla ghiandola pituitaria, è essenziale durante il travaglio e il parto. La sua forma sintetica, utilizzata in ambito medico, può offrire numerosi benefici quando somministrata correttamente durante il travaglio, ma il suo utilizzo può essere altrettanto rischioso se la somministrazione è mal gestita dal personale medico.  

6.1 Rischi di Somministrare Ossitocina

In molti casi i rischi di somministrare ossitocina nel parto potrebbero non superare i possibili benefici; questo è ancor più preoccupante se si considera che i tassi di induzione al travaglio stanno aumentando in tutto il mondo e troppo spesso viene accelerato il travaglio con ossitocina solo per velocizzare il parto.

Ad esempio un uso inappropriato di ossitocina può compromettere la capacità della placenta di fornire ossigeno al bambino. Tra le contrazioni, la placenta è in uno stato di riposo, permettendo il libero flusso di sangue e ossigeno. Durante le contrazioni, invece, il flusso sanguigno rallenta o si interrompe. Se il tempo tra le contrazioni è ridotto, l’apporto di ossigeno al bambino diminuisce. Contrazioni troppo frequenti o intense possono causare gravi danni sia alla madre che al bambino.

Il cervello del bambino potrebbe non ricevere abbastanza ossigeno e subire danni a causa dell’ossitocina come disabilità gravi o paralisi cerebrale infantile.

L’uso dell’ossitocina è consigliato solo quando continuare la gravidanza potrebbe mettere a rischio la vita della madre o del bambino. In altre parole, questo farmaco va somministrato solo in situazioni di emergenza. È importante evitare l’uso dell’ossitocina in diversi casi specifici per prevenire complicazioni gravi.

L’ossitocina è controindicata in situazioni come:

  • Sproporzione cefalo-pelvica: Quando la testa del bambino è troppo grande per passare attraverso il bacino della madre.
  • Presentazione o posizione fetale sfavorevole: Ad esempio, quando il bambino è in posizione podalica (a testa in su).
  • Emergenze ostetriche: Situazioni che richiedono un intervento chirurgico immediato, come un taglio cesareo.
  • Prolasso del cordone ombelicale: Quando il cordone ombelicale scende nel canale del parto prima del bambino.
  • Attività uterina inadeguata: Quando le contrazioni non sono sufficienti per progredire il travaglio.
  • Utero iperattivo o ipotonico: Quando l’utero ha contrazioni troppo forti o troppo deboli.
  • Parto vaginale sconsigliato: Situazioni in cui è preferibile un parto cesareo per la sicurezza di madre e bambino.
  • Cicatrici uterine: Derivate da cesarei precedenti o altri interventi chirurgici sull’utero o il collo dell’utero.
  • Ipersensibilità all’ossitocina: Reazioni allergiche o sensibilità al farmaco.

Se il tuo bambino ha subito dei danni a causa dell’uso di ossitocina durante il parto chiama subito gli avvocati di Aiuto Malasanità al numero verde 800.100.222 per parlare del tuo caso e scoprire se si tratta di un errore medico.

6.2 Benefici di Somministrare Ossitocina

Quando somministrata correttamente e monitorata attentamente, l’ossitocina sintetica può offrire numerosi benefici durante il travaglio, migliorando gli esiti sia per la madre che per il bambino. Tuttavia, è essenziale che l’uso dell’ossitocina sia gestito da un team medico esperto per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici. Di seguito vengono illustrati i principali benefici dell’ossitocina somministrata durante il travaglio.

1. Induzione del Travaglio: L’induzione del travaglio può essere necessaria in vari casi, come:

  • Gravidanza oltre il termine (oltre 41 settimane)
  • Rottura prematura delle membrane senza inizio spontaneo del travaglio
  • Condizioni mediche materne (come diabete gestazionale o preeclampsia)
  • Problemi di crescita fetale

2. Aumento dell’Efficienza del Travaglio: Nelle donne che hanno un travaglio lento o stagnante, l’ossitocina aiuta a ridurne la durata, il che può diminuire l’affaticamento materno.

3. Riduzione della Necessità di Interventi Chirurgici: L’ossitocina può contribuire a ridurre il numero di parti cesarei non necessari, facilitando un travaglio più efficiente.

4. Prevenzione delle Emorragie Post-Parto: Dopo il parto, l’ossitocina viene spesso somministrata per aiutare l’utero a contrarsi e a chiudere i vasi sanguigni nella zona dove la placenta era attaccata, riducendo il rischio di emorragia post-partum.

5. Riduzione del Rischio di Infezioni: Inducendo o accelerando il travaglio, l’ossitocina può ridurre il rischio di infezioni materne che possono derivare da un travaglio prolungato o da una rottura prematura delle membrane.

6. Benefici Psicosociali: Anche se l’ossitocina sintetica non ha gli stessi effetti sull’umore e sul legame materno come l’ossitocina endogena, facilitare un parto più rapido e meno traumatico può comunque avere benefici psicosociali per la madre, riducendo lo stress e l’ansia legati a un travaglio prolungato.

7. Come Riconoscere un Caso di Malasanità

Riconoscere un caso di malasanità in relazione ai danni da uso di ossitocina nel parto è fondamentale per proteggere la salute della madre e del bambino e ottenere il giusto risarcimento. Ecco come identificare i segnali di un possibile errore medico.

  • Segnali di Allarme

Ecco alcuni segni che potrebbero indicare un uso improprio di ossitocina:

  1. Contrazioni Eccessivamente Intense e Frequenti: Le contrazioni dovrebbero essere regolari ma non troppo ravvicinate. Se noti che le contrazioni sono troppo forti e frequenti, potrebbe esserci un problema.
  2. Sofferenza Fetale: La sofferenza fetale può manifestarsi con un rallentamento o un’accelerazione anormale del battito cardiaco del bambino. Se il monitoraggio fetale indica segnali di sofferenza, l’uso dell’ossitocina potrebbe essere stato gestito male.
  3. Complicazioni Materne: Lacerazioni uterine, emorragia post-partum e altre complicazioni gravi possono derivare da un uso scorretto dell’ossitocina. Se hai subito tali complicazioni, potrebbe essere un indicatore di malasanità.
  • Monitoraggio Inadeguato

Un monitoraggio insufficiente durante il travaglio è un segno di negligenza. Il team medico deve controllare costantemente la madre e il bambino per reagire tempestivamente a qualsiasi problema. Se il monitoraggio è stato carente, potrebbe esserci stato un errore.

  • Documentazione e Consulenza Medica

Se sospetti di essere vittima di malasanità, è fondamentale raccogliere tutta la documentazione medica disponibile, inclusi i grafici del monitoraggio fetale, i dettagli sulla somministrazione di ossitocina e i rapporti medici. Consulta un esperto medico-legale per valutare il caso.

  • Passi da Seguire
  1. Consulta un Avvocato: Rivolgiti a un avvocato specializzato in negligenza medica per esaminare il tuo caso.
  2. Ottieni una Valutazione Medica: Un esperto può analizzare la tua documentazione medica per identificare possibili errori.
  3. Raccogli Prove: Richiedi le cartelle cliniche tua e del tuo bambino in copia conforme all’originale e cerca di ricordare ogni dettaglio relativo al travaglio e al parto, ad esempio se il personale che ti ha assistito era adeguato a gestire la situazione, se durante il monitoraggio erano già evidenti i segni di sofferenza fetale.

Leggi qui come riconoscere i segni di sofferenza fetale.

8. Conclusione

Le complicazioni legate all’uso improprio dell’ossitocina durante il parto possono avere conseguenze devastanti sia per la madre che per il bambino. È essenziale che il team medico segua rigorosamente le linee guida per prevenire lesioni gravi. Se sospetti che tu o il tuo bambino siate stati vittime di negligenza medica durante il parto, contatta Aiuto Malasanità oggi stesso. Il nostro team di esperti legali e medici è pronto a offrirti una consulenza gratuita e ad aiutarti a ottenere il risarcimento che meriti. Chiama il nostro numero verde 800.100.222 o visita il nostro sito per maggiori informazioni.

Per garantire l’accuratezza e la completezza delle informazioni presenti in questo articolo, abbiamo utilizzato solo fonti di alto livello e di riconosciuta autorevolezza nel campo medico. Le fonti principali includono:

  1. Riviste Mediche Accreditate:
    • Articoli pubblicati su riviste mediche peer-reviewed come l’American Journal of Obstetrics and Gynecology.
    • Studi clinici recenti relativi all’uso dell’ossitocina durante il travaglio e il parto.
  2. Linee Guida Ufficiali:
    • Linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardanti l’uso di ossitocina.
    • Raccomandazioni dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG).

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